Torre Annunziata – Una svolta clamorosa scuote l’inchiesta sul disastro della funivia del Monte Faito. A poco meno di due mesi dal tragico incidente del Giovedì Santo, che ha causato la morte di quattro persone e il ferimento grave di un’altra, la Procura di Torre Annunziata estende l’indagine all’Eav, l’Ente Autonomo Volturno che gestisce l’impianto.
L’azienda partecipata della Regione Campania non figura più soltanto come parte lesa, ma entra formalmente nel procedimento penale per le presunte responsabilità oggettive nella gestione della funicolare.
L’accusa, formulata dal pm Alessandro Riccio e coordinata dal procuratore capo Nunzio Fragliasso, è pesante: secondo gli inquirenti, ci sarebbero state «condotte omissive e commissive» su aspetti fondamentali come progettazione, manutenzione, controllo, vigilanza e ispezione dell’impianto.
L’Eav, come anticipato stamane da Il Mattino e l’edizione napoletana di Repubblica, e i suoi dirigenti avrebbero ignorato o non rilevato gravi criticità che potrebbero aver causato il disastro del 17 aprile scorso.
La tragedia del Faito
Il crollo della cabina numero due, avvenuto pochi metri prima dell’arrivo alla stazione alta della funivia, ha provocato la morte del macchinista Carmine Parlato e di tre turisti stranieri: Janan Suliman, Margaret Winn Elaine e Derek Graeme Winn. Ferito gravemente Suliman Thabet. La tragedia si è consumata sotto gli occhi attoniti dei passeggeri della prima cabina, rimasta sospesa nel vuoto e poi evacuata in extremis dai vigili del fuoco.
In un clima di apparente normalità, la funivia era stata riaperta al pubblico appena una settimana prima, il 10 aprile, in vista dell’arrivo dei turisti per le festività pasquali. Una decisione, secondo gli inquirenti, presa nonostante l’assenza di adeguate verifiche tecniche e documentali.
Il giorno della tragedia, il servizio venne riattivato dopo una sospensione per il maltempo. La prima cabina riuscì a raggiungere la stazione a valle, ma la seconda precipitò lungo il pendio montano.
Sono 26 le persone iscritte nel registro degli indagati
L’indagine conta finora 26 persone iscritte nel registro degli indagati: tecnici, funzionari, imprenditori e dirigenti. Tra questi, figura da settimane il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio, assistito dall’avvocato Dario Gagliano. Ora anche l’ente che presiede entra ufficialmente tra i soggetti sotto inchiesta.
Il 19 giugno è prevista una nuova perizia tecnica disposta dalla Procura per definire meglio la dinamica dei fatti e le eventuali responsabilità. L’obiettivo è chiarire se il disastro poteva essere evitato e se le procedure di controllo e manutenzione siano state rispettate, o se invece siano state sottovalutate segnalazioni, anomalie o veri e propri allarmi.
Articolo pubblicato il giorno 13 Giugno 2025 - 08:22