Napoli- Non ci stanno i difensori dell’imprenditore Alfredo Romeo e il suo collaboratore Ivan Russo condannati ieri rispettivamente a 7 anni e mezzo e 4 anni e mezzo di carcere nel processo stralcio dell’inchiesta Consip.
Parlano infatti di “una severa sentenza di condanna incomprensibile nel merito, e totalmente incoerente con la prova dibattimentale raccolta”. La nota è firmata dagli avvocati Giovan Battista Vignola e Francesco Carotenuto per Alfredo Romeo e gli avvocati Gian Domenico Caiazza e Alfredo Sorge per Ivan Russo.
“Uno dei più importanti imprenditori italiani ed il professionista che lo ha affiancato in alcune importantissime progettazioni alberghiere – si legge nella nota – avrebbero corrotto alcuni pubblici funzionari in un caso offrendo una pianta ornamentale del valore di poche decine di euro.
In un altro ospitando, in cambio di un provvedimento clamorosamente pregiudizievole per gli interessi dell’imprenditore, la ospitalità di qualche giorno in un albergo. Ed ancora, sarebbe stata offerta una cena del valore di circa 200 euro ad un pubblico ufficiale in cambio di presunti favoritismi in alcuni marginali controlli amministrativi.
Leggeremo le motivazioni della sentenza – concludono i legali – che ovviamente impugneremo, curiosi di conoscere quali sarebbero, in tutte queste vicende, gli atti contrari ai doveri di ufficio posti in essere dai funzionari pubblici asseritamente corrotti con simili, grottesche prebende”.
Articolo pubblicato il giorno 27 Giugno 2025 - 06:36