Una nuova protagonista potrebbe entrare a far parte dell’industria del benessere e della medicina naturale: si chiama Trema micrantha ed è un arbusto originario del Brasile. A sorpresa, questa pianta comunemente considerata un’infestante, si è rivelata ricca di cannabidiolo (CBD), uno dei principi attivi più studiati e apprezzati per i suoi effetti rilassanti, antinfiammatori e analgesici.
La scoperta arriva da un team di ricercatori dell’Università Federale di Rio de Janeiro, guidati dal biologo molecolare Rodrigo Moura Neto, che ha rilevato la presenza di CBD all’interno della Trema micrantha, senza però alcuna traccia di THC, il composto psicotropo tipico della cannabis.
La Trema micrantha non è una pianta qualsiasi: appartiene alla stessa famiglia botanica della cannabis, quella delle Cannabaceae. Cresce spontaneamente in diverse aree tropicali e subtropicali del mondo – dal Brasile al Messico, fino alla Giamaica – ed è conosciuta anche come “trema della Florida”. Per anni è stata ignorata o rimossa come semplice erbaccia, ma la sua composizione chimica oggi la pone sotto una nuova luce.
La sua caratteristica più interessante? Contiene CBD ma non THC, il che la rende libera da effetti psicotropi e potenzialmente non soggetta alle restrizioni normative che ancora limitano la cannabis in molte regioni del mondo. In un contesto in cui l’accesso a prodotti a base di cannabinoidi è spesso regolamentato con rigore, questa novità potrebbe fare la differenza.
Dal punto di vista della coltivazione, la Trema micrantha presenta numerosi vantaggi: crescita rapida, resistenza climatica e adattabilità ambientale. È una pianta che si sviluppa facilmente e in grandi quantità, rendendola perfetta per una produzione su larga scala.
Inoltre, non essendo associata alle problematiche legate alla cannabis, potrebbe offrire una soluzione più semplice e sostenibile per l’estrazione di CBD. Un’opportunità che potrebbe interessare non solo il mercato del benessere, ma anche quello dei prodotti terapeutici, dove la domanda di alternative prive di THC è in costante crescita.
La scoperta ha già ricevuto attenzione e supporto da parte del governo brasiliano, che ha finanziato il progetto con 500.000 real (circa 104.000 dollari) per approfondire la ricerca e ottimizzare i processi di estrazione del principio attivo. L’obiettivo è valutare l’efficacia della Trema micrantha nei trattamenti oggi affidati alla cannabis terapeutica, come nel caso del dolore cronico o di alcune patologie neurologiche.
In questo scenario, l’uso della Trema micrantha potrebbe affiancare — e in alcuni casi persino sostituire — prodotti già noti come l’erba legale, contribuendo a diversificare l’offerta e ad alleggerire le problematiche legate alle restrizioni normative.
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E' interessante che una pianta considerata infestante possa avere proprieta utili per la salute. Pero, mi chiedo se ci sono studi piu approfonditi su gli effetti collaterali della Trema micrantha nel lungo periodo, specialmente per chi ha allergie.