Una “Giamaica del Sud” alle porte di Napoli. Nei Monti Lattari, quella che un tempo era una terra di contadini e sentieri panoramici si sta trasformando in un campo di guerra contro il narcotraffico. In sole 24 ore, i carabinieri di Castellammare di Stabia, affiancati dallo Squadrone Eliportato “Cacciatori Calabria”, hanno scoperto una nuova piantagione di cannabis in località Pozzano: 3 piazzole ben nascoste nel bosco con oltre 120 piante alte un metro e venti, pronte per il raccolto.
Ma non è un caso isolato: si tratta solo dell’ultimo tassello di “Continuum Bellum 3”, un’operazione che dal 14 maggio ha già portato alla distruzione di oltre 670 piante di marijuana, disseminate in 17 coltivazioni clandestine tra Gragnano, Lettere e Castellammare. I numeri parlano chiaro: una vera industria illegale radicata nella vegetazione.
E non finisce qui. Durante le perlustrazioni, le forze dell’ordine hanno fatto una scoperta inquietante: un arsenale nascosto sottoterra, come in un film. Due pistole con matricola abrasa, tre fucili (tra cui uno semiautomatico), oltre 100 proiettili, caricatori e persino strumenti per la manutenzione delle armi. Un vero e proprio deposito bellico, a pochi passi dai sentieri escursionistici.
Le zone più colpite? Gragnano, Vallone Fondica e Monte Muto, ma anche i boschi di confine con Lettere e Castellammare. Qui, la lotta alla criminalità si gioca metro per metro, tra droni, elicotteri e militari a terra.
L’obiettivo è chiaro: restituire i Monti Lattari ai cittadini onesti, smantellando piantagioni, smascherando reti criminali e togliendo spazio alle armi. Un’operazione imponente che, per la sua portata, ha già fatto parlare di “zona rossa della cannabis”.
La guerra è in corso. E questa volta, lo Stato sta rispondendo colpo su colpo.
Articolo pubblicato il giorno 17 Giugno 2025 - 13:07