Un patrimonio archeologico di notevole valore storico torna finalmente alla luce e alla fruizione pubblica dopo essere stato sottratto illegalmente al territorio. Si tratta di 398 reperti recuperati nel 2013 grazie a un’operazione condotta dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Benevento che oggi trovano spazio nel Centro Operativo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento.
I manufatti, trasferiti dopo il sequestro presso il Centro Operativo, sono stati sottoposti a un lungo e accurato lavoro di conservazione, catalogazione e studio da parte dei funzionari del ministero della Cultura. Questo ha permesso di ricostruirne l’origine e la provenienza, nonostante l’assenza dei contesti archeologici originari, collocandoli principalmente nel territorio del Sannio caudino e in preziosi contesti funerari del Lazio, della Campania e della Puglia.
Tra i reperti si annoverano pezzi di grande rarità come un elmo in bronzo apulo-corinzio, ceramiche di vario tipo, vasi attici a figure rosse, statuine votive, lucerne e monete romane di epoca repubblicana e imperiale. L’evento rappresenta un passaggio cruciale dal semplice recupero alla valorizzazione del patrimonio sottratto, sancendo un trionfo della legalità e della tutela culturale.
Il Soprintendente Mariano Nuzzo ha sottolineato come la restituzione di questi manufatti alla collettività segni un importante traguardo nella protezione dei beni culturali, risultato della proficua collaborazione tra ministero della Cultura e Guardia di Finanza. I reperti saranno integrati nel percorso museale del Centro Operativo di Benevento, luogo già noto per la sua collezione paleontologica e archeologica, offrendo al pubblico l’opportunità di ammirare testimonianze uniche di storia e arte antica.
Articolo pubblicato il giorno 3 Giugno 2025 - 16:21