Mi trovo ancora una volta immersa nell’universo poetico e umano di Wanda Lombardi, la poetessa di Morcone (Benevento), figura a me infinitamente cara. Il pretesto è una nuova antologia critica che raccoglie testimonianze e riflessioni sulla sua opera, segno tangibile della traccia profonda che la sua scrittura ha lasciato nel panorama letterario contemporaneo.
Punti Chiave Articolo
- 1 Poesia come atto spirituale
- 2 Una voce oltre le parole
- 3 Un’eredità morale per le nuove generazioni
- 4 Il “realismo mistico” in un’epoca smarrita
- 5 Un dialogo quotidiano con il divino
- 6 Due ali: l’amore e il raccoglimento
- 7 Una poesia che cura
- 8 Un testamento di luce, non un addio
- 9 L’innocenza che resiste
Poesia come atto spirituale
Wanda Lombardi ha dedicato la sua vita alla spiritualità e alla poesia, convinta che si possa scrivere e pregare per lenire le ferite dell’anima, per raggiungere l’invisibile. Nelle sue liriche, solo in apparenza semplici, si avverte la profondità di un’anima che raccoglie con grazia i frutti di una semina spirituale e culturale.
Una voce oltre le parole
Ho avuto l’onore di prefare due opere memorabili di Wanda: *Tempi inquieti e altre poesie* e l’*Opera Omnia*. In ogni pagina ho riconosciuto una verità che mi accompagna da tempo: esiste una poesia che non è prigioniera del linguaggio, ma lo trascende. Lombardi non si limita a scrivere versi, li abita con la totalità della sua esperienza esistenziale.
Un’eredità morale per le nuove generazioni
Le opere di Wanda Lombardi sono state accolte in biblioteche locali, nazionali e accademiche, a disposizione degli studenti. È il compimento del suo desiderio: lasciare un patrimonio non solo letterario ma anche etico alle nuove generazioni. La sua poesia, definita “realismo mistico” dal critico Raffaele Piazza, rappresenta un punto di riferimento per chi cerca un senso profondo nella parola poetica.
Il “realismo mistico” in un’epoca smarrita
In un tempo in cui la poesia pare smarrita tra avanguardie provocatorie e ambiguità semantica, la voce limpida di Wanda Lombardi emerge come un’ancora. Il suo “realismo mistico” è un sentiero di conoscenza verticale, che unisce filosofia e spiritualità. Come diceva Don Bosco, è “camminare con i piedi sulla terra e abitare il cielo con il cuore”.
Un dialogo quotidiano con il divino
Wanda incontra Dio non nelle pieghe del dolore, ma nella vita di tutti i giorni. La sua lunga carriera di docente le ha permesso di ascoltare e comprendere i giovani, mentre la sua poesia si è fatta meditazione, specchio interiore. Nei versi, non interroga Dio: ne ascolta le risposte. Un uso alto e creativo della mente che connette il visibile all’invisibile.
Due ali: l’amore e il raccoglimento
A mio avviso, Wanda possiede due ali: l’amore e il raccoglimento. Se le sue poesie tradiscono un’inquietudine esistenziale, non vi è mai rassegnazione. Cantando il Sannio – terra di storia, cultura e bellezza – l’autrice dissolve le ombre in una malinconia dolce, struggente, mai disperata. La sua forza poetica nasce anche dalle sottrazioni, dalle ferite trasformate in luce.
Una poesia che cura
La poesia di Wanda agisce come balsamo per l’anima: è catartica per chi la scrive, purificatrice per chi la legge. “La grande poesia è un’eco che chiede all’ombra di ballare”, scriveva Carl Sandburg, e nulla descrive meglio l’effetto della sua opera. Lombardi è, ormai, un’insegnante di Speranza: i suoi libri sono doni di fede e resistenza.
Un testamento di luce, non un addio
Questa antologia, che raccoglie le voci di critici e lettori appassionati, non è un addio, ma un dono. Wanda continuerà a scrivere, a innalzare preghiere al cielo e poesie alla sua terra. Ogni suo testo è un sigillo d’amore, fede e speranza. La poetessa guarda il mondo con gli occhi della fede e le sue ferite sono divenute medaglie: segni di un cammino vissuto con intensità.
L’innocenza che resiste
Conoscerla attraverso i suoi versi è stato come incontrare un’amica dal cuore puro. I cuori innocenti, si sa, devono assorbire il rumore del mondo e restituire silenzi fecondi. Wanda non è pessimista: vive la nostalgia di ciò che poteva essere con la leggerezza degli angeli. La sua poesia è anche civile, perché ricorda a tutti noi che, nonostante il sangue della storia, il cielo resta dello stesso azzurro, e il profumo dei fiori non tradisce mai.
Articolo pubblicato il giorno 21 Maggio 2025 - 17:37