Trecase – Nel quadro dell’intensa attività di contrasto all’abusivismo edilizio, la Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha dato esecuzione a due ordini di demolizione, portando all’abbattimento di diversi manufatti abusivi di pertinenza del ristopub denominato “T.V.B.” nel comune di Trecase.
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L’operazione mira al ripristino delle condizioni ambientali e rappresenta un’efficace azione preventiva contro nuove violazioni.
Una struttura in ferro di circa 240 mq, adibita a discoteca, con orditura orizzontale, pilastrini in ferro e copertura in telone plastificato. Questa struttura, completa di arredi e attrezzature da discoteca, era stata realizzata nell’area antistante la sala ristorante e la sala discobar, quasi totalmente eliminando una precedente costruzione abusiva.
Una piscina rettangolare di circa 50 mq, piena d’acqua, costruita nel giardino del ristopub. Ad essa si aggiungevano una scala di accesso con 14-15 scalini rivestiti in cotto, una piattaforma di circa 15 mq in fase di realizzazione e un piccolo manufatto di circa 30 mq contenente servizi igienici funzionanti.
Tutti i manufatti insistevano in via Panoramica s.n.c. a Trecase, un’area che ricade nella perimetrazione del Parco Nazionale del Vesuvio ed è soggetta a molteplici vincoli:
Paesistico: dichiarato di notevole interesse pubblico dal D.M. del 09.04.1963.
Ambientale: ai sensi del Decreto Legge 27 giugno 1985 n. 312.
Sismico: il comune di Trecase è classificato come sismico (II categoria) dal 1981.
Zona Rossa: ad alto rischio vulcanico, con vincoli imposti dalla Legge Regionale n. 21 del 10.12.2003.
L’area in cui sorgevano le opere abusive rientrava inoltre in Zona Agricola secondo il P.R.G.I. approvato dalla Regione Campania nel 1983.
L’esecuzione delle demolizioni, relative ad abusi risalenti agli anni 2007/2010, è ritenuta dalla Procura uno strumento “insostituibile” per la tutela del territorio, sia in chiave repressiva (per il ripristino delle condizioni ambientali violate) sia preventiva (per l’efficacia dissuasiva).
Un aspetto significativo è che, grazie all’opera di sensibilizzazione della Procura, le demolizioni sono avvenute in regime di autodemolizione da parte del proprietario dei manufatti.
Ciò ha permesso di non impiegare le somme di denaro già stanziate per tale scopo dal Parco Nazionale del Vesuvio, in virtù di un protocollo stipulato tra l’Ente e la Procura della Repubblica. Un esempio virtuoso di collaborazione per la salvaguardia del patrimonio ambientale.
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