Cronaca di Napoli

I Carabinieri del TPC Napoli: “Nel 2024 recuperati 24.955 beni d’arte dal valore di 9.1 mln”

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Nel 2024 il Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli ha scritto un nuovo capitolo di una battaglia lunga e complessa, fatta di indagini, sequestri, controlli a tappeto e, soprattutto, risultati. Quasi 25.000 beni d’arte recuperati in un solo anno – per una stima che sfiora i 9,2 milioni di euro – e una rete sempre più fitta contro i predatori di cultura, dai tombaroli digitali alle organizzazioni criminali internazionali.

È la dimostrazione di quanto la Legge 22/2022, con l’introduzione di nuove fattispecie di reato nel Codice Penale, abbia dato impulso a un’attività investigativa più penetrante, resa ancora più efficace dall’uso di tecnologie d’avanguardia come il sistema S.W.O.A.D.S., l’intelligenza artificiale che scova opere trafugate tra web, deep web e social. Grazie a questi strumenti sono stati rintracciati e sequestrati beni archeologici e artistici in vendita online, tra cui 740 pezzi intercettati su piattaforme e-commerce.

Ma la lotta è anche nei cunicoli della città. L’“Operazione San Gennaro” ha fatto emergere un’incredibile scoperta: una chiesa paleocristiana affrescata, risalente al X-XI secolo, nascosta sotto i palazzi di Napoli, portata alla luce grazie a un’indagine su un traffico illecito di reperti. E poi l’operazione “Consilinum”, con la scoperta di una necropoli del V secolo a.C. durante scavi abusivi nel salernitano, e “Costiera Violata”, che ha colpito al cuore l’abusivismo edilizio in zone protette della Costiera Amalfitana e Cilentana.

La cifra dell’impegno è nei numeri: 35 perquisizioni, 100 denunciati, 27 persone coinvolte in una sola associazione criminale dedita al saccheggio di beni ecclesiastici. Crescono anche i controlli nei musei, nei mercati antiquariali, negli esercizi commerciali di settore, e nelle aree vincolate da tutele paesaggistiche e monumentali.

E l’orizzonte è internazionale. Mentre proseguono le rogatorie per il rimpatrio di beni trafugati, come il “Doriforo di Stabiae” oggi al Getty Museum di Malibù o la “Lesena marmorea” ritrovata in Belgio, l’Italia, e Napoli in prima linea, continua a lottare per il recupero della propria identità culturale.


Articolo pubblicato il giorno 7 Maggio 2025 - 16:27
Federica Annunziata

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Federica Annunziata

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