Non indossa l’azzurro del Napoli, eppure da oggi Pedro è un beniamino nel cuore della città. La sua doppietta contro l’Inter ha cambiato il destino del campionato: mentre i nerazzurri venivano fermati dalla Lazio, la squadra di Conte restava bloccata sullo 0-0 a Parma ma riusciva comunque a mantenere il primo posto. Una combinazione che tiene vivo il sogno scudetto per i napoletani, padroni del proprio destino a una sola giornata dalla fine.
Napoli ha reagito con l’istinto del cuore. Ieri sera, mentre le strade erano deserte, da finestre e circoli si alzava un unico coro: “Pedro Pedro Pedro Pedro”, sulle note di Raffaella Carrà. La canzone è diventata un grido liberatorio, una dichiarazione d’amore spontanea che ha invaso anche i social. Video, meme, storie: il nome dell’ex Barcellona rimbalzava ovunque, acclamato come un salvatore laico in maglia biancoceleste.
E oggi è arrivata la consacrazione definitiva, quella che a Napoli vale quasi più di un monumento: la statuina nel presepe. L’ha realizzata il maestro Marco Ferrigno, custode di una delle tradizioni più vive e simboliche della città, quella di San Gregorio Armeno. La statuina ritrae Pedro in esultanza, dito al cielo, base azzurra con l’incisione: “Grazie Pedro”. “È un omaggio sincero – spiega Ferrigno – Pedro è entrato nel cuore dei napoletani senza volerlo. Qui non dimentichiamo chi ci dà una mano, anche se indossa un’altra maglia”.
La voce della nuova creazione si è già sparsa tra i vicoli del centro storico. Qualcuno è passato a vederla, qualcun altro ha promesso di comprarla e tenerla sul comodino “almeno fino a venerdì”. Ferrigno sorride e aggiunge: “Il presepe napoletano è cronaca e cuore. Pedro, oggi, è il simbolo perfetto del colpo di scena. Ma lo diciamo piano, perché anche la terracotta a Napoli ha rispetto per la scaramanzia”. La statuina sarà pronta prima dell’ultima giornata. Poi si vedrà se finirà in vetrina o entrerà direttamente nel “presepe dello scudetto”.
Articolo pubblicato il giorno 19 Maggio 2025 - 16:47