Il Tribunale di Napoli, IV Sezione, ha emesso una sentenza storica a favore dei residenti di Piazza San Domenico Maggiore, condannando il Comune di Napoli per l’inquinamento acustico legato alla movida.
La decisione, che fa eco a precedenti pronunce della X Sezione e di altri tribunali italiani, inclusa la Corte di Cassazione, riconosce la violazione dei diritti fondamentali alla salute, alla privacy e all’abitazione.
Il Comune dovrà risarcire 40.000 euro a ciascuno dei 19 cittadini ricorrenti e adottare misure concrete per tutelare salute, ambiente e vivibilità.
“Questa sentenza è un monito per le istituzioni, spesso assenti nella gestione del territorio”, ha dichiarato Gennaro Esposito, presidente del comitato Vivibilità Cittadina. “La legge attribuisce ai Comuni poteri di controllo e programmazione per garantire i diritti fondamentali, come sancito dal Testo Unico degli Enti Locali e dal Codice dell’Ambiente”.
Il comitato dedica la vittoria alla memoria di Piero Calamandrei, padre costituente e difensore dei diritti umani, sottolineando che “la città non è un bene di consumo”. La sentenza rappresenta un passo avanti nella tutela dei cittadini contro gli eccessi della movida e l’interpretazione distorta del “diritto al divertimento”.
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