Napoli – Sfruttava i permessi per visite mediche per mettere a segno rapine. È questa l’accusa che pesa su uno dei due banditi arrestati oggi dalla Polizia di Stato dopo il blitz in un ufficio postale di via Michelangelo da Caravaggio.
L’uomo, già condannato in via definitiva per rapina, era ai domiciliari con braccialetto elettronico per motivi di salute, ma oggi ha approfittato della libertà temporanea concessagli per sottoporsi a un controllo medico per commettere il reato.
Gli agenti hanno fermato i due uomini poco dopo la rapina, avvenuta in pieno giorno. Il soggetto già noto alle forze dell’ordine, nonostante il regime di detenzione attenuata, avrebbe partecipato attivamente al colpo, violando palesemente le condizioni imposte dalla misura cautelare.
Il caso è ora nelle mani dei magistrati della Procura di Napoli, in particolare della VII Sezione coordinata dal procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli. Si indagherà non solo sulla rapina, ma anche su eventuali responsabilità nell’applicazione e controllo delle misure cautelari.
(h3)Braccialetto elettronico e abusi: un problema ricorrente?
L’episodio riaccende il dibattito sull’efficacia dei controlli nei casi di misure alternative al carcere. Non è il primo caso in cui un soggetto sottoposto a restrizioni sfrutta permessi per continuare attività illegali. Le forze dell’ordine, però, hanno dimostrato ancora una volta rapidità nell’intervento e nella cattura dei sospettati.
L’arrestato, insieme al complice, è ora in carcere in attesa del rito direttissimo. Intanto, la Polizia di Stato sta verificando se il bandita abbia commesso altri reati durante i permessi precedentemente concessi.
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E' incredibile come una persona possa sfruttare i permessi per visita medica per commettere un crimine. Le misure di sicurezza devono essere rafforzate, altrimenti si rischia di avere altri casi simili in futuro. La legge deve essere piu' severa.