Napoli– Mentre il Lungomare Caracciolo si prepara a trasformarsi in un fiume azzurro per celebrare il quarto scudetto del Napoli, il Cardinale Arcivescovo di Napoli, Don Mimmo Battaglia, lancia un appello toccante ai tifosi e alla città intera.
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In un messaggio inviato alla SSC Napoli e ai sostenitori azzurri, Battaglia invita a non dimenticare le sofferenze del mondo, in particolare quelle di Gaza.
“Oggi che il mare del Golfo si tingerà ancora d’azzurro, che il lungomare Caracciolo sarà un fiume di gioia, vorrei solo chiedervi una cosa: non dimenticate,” scrive il Cardinale. “Non dimenticate, mentre festeggiate, che il Mediterraneo non è solo la nostra cornice di bellezza. Perché per molti il suo azzurro è sbiadito, svanito, sporcato dalle bombe e dal sangue.”
L’invito di Don Mimmo Battaglia è chiaro: “Per questo vi invito, nel giorno della festa, a ricordare anche chi non può festeggiare. A portare tra le mani una bandiera del Napoli… e magari anche una bandiera della pace. A far sentire, accanto al grido ‘Forza Napoli!’, anche la voce pacifica e non violenta del cuore: ‘Pace per Gaza. Giustizia per i popoli. Dignità per ogni vita umana'”.
Il Cardinale sottolinea che, oltre al campionato vinto sul campo, c’è “un altro campionato che dobbiamo continuare a giocare: quello della pace, della giustizia, della solidarietà. E non è un campionato solo per campioni di Serie A, ma per uomini e donne di cuore, di coraggio, che sfidano l’indifferenza dei potenti. Per tifosi che sanno impugnare, oltre alla bandiera della propria squadra, la bandiera di chi soffre: una bandiera non di vendetta ma di fraternità e di pace.”
Guardando il mare che bagna la città, Battaglia ricorda la drammatica situazione in Medio Oriente: “Non possiamo infatti dimenticare Gaza. Non possiamo dimenticare i suoi bambini, le sue vittime, gli ostaggi. Non possiamo festeggiare solo noi, se altri piangono e temono ogni giorno il cielo sopra le loro teste. Domandiamo pace per Gaza, domandiamo pace per Gerusalemme. Che Napoli sia campione anche in questa richiesta collettiva, di popolo.”
Concludendo il suo accorato messaggio, Don Mimmo Battaglia chiede “perdono se qualcuno potrà leggere in queste mie parole quasi un involontario tentativo di rovinare una festa. Ma ci ho pensato tutta la notte, dopo le notizie di questi giorni. E la mia coscienza, insieme alla mia fiducia in questa squadra e in questo popolo, mi ha detto che potevo osare. Perché se questo scudetto ci ha resi campioni d’Italia, un gesto pacifico di pace può renderci campioni di umanità e fraternità”.
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