Milano – Torna alla ribalta il caso del delitto di Garlasco. Oggi, presso la Procura di Pavia, sono stati convocati Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio di Chiara Poggi avvenuto il 13 agosto 2007, e Andrea Sempio, amico della vittima e nuovamente indagato a seguito di nuovi sviluppi.
L’iniziativa dei magistrati nasce dalle continue istanze presentate dalla difesa di Stasi, che ha più volte richiesto la riapertura del caso, contestando l’attribuzione di alcune tracce genetiche e segnalando nuove ipotesi investigative.
I pubblici ministeri stanno ora approfondendo elementi finora considerati marginali, come la compatibilità tra le impronte sulla scena del crimine e la misura delle scarpe di Sempio, ma anche tre brevi telefonate da lui effettuate nei giorni precedenti al delitto verso il numero fisso di casa Poggi.
Intanto a Venezia, la pm Giuliana Rizza ha sentito Marco Poggi, fratello di Chiara, come persona informata sui fatti. Proseguono anche le verifiche sul fronte scientifico: il 17 giugno prenderà il via un incidente probatorio sulle tracce di DNA rinvenute sotto le unghie della vittima, per cercare nuovi riscontri.
Un passaggio delicato per un’inchiesta che la Cassazione ha riaperto ordinando l’iscrizione di Sempio nel registro degli indagati, dopo che le precedenti archiviazioni (nel 2017 e nel 2020) avevano escluso ogni sua responsabilità.
Sul caso è intervenuto anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha dichiarato: “Quando assistiamo a vari rinvii, questo suscita perplessità. Più il tempo passa, più diventa difficile ricostruire un fatto, perché il tempo non è sempre padre della verità, ma spesso dell’oblio”.
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