Cultura

Antonella Cilento e Antonio Franchini protagonisti dell’ultimo appuntamento degli Incontri sul Dialetto

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L’ultimo capitolo degli “Incontri sul dialetto”, organizzato dal Comitato scientifico per la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio linguistico napoletano e dalla Fondazione Campania dei Festival, si focalizzerà sul ruolo del vernacolo nella narrativa contemporanea, mescolando romanzi storici e autobiografici in un mix esplosivo di parole e odori.

I Protagonisti e i Loro Romanzi Infuocati

Nunzio Ruggiero, docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, guiderà la chiacchierata tra l’uso del dialetto e la costruzione dei romanzi moderni. Al centro ci saranno “La Babilonese” di Antonella Cilento e “Il fuoco che ti porti dentro” di Antonio Franchini, esplorando come il dialetto napoletano si insinui nei dialoghi. “Parleremo – spiega il professor Ruggiero – delle variazioni d’uso del dialetto nei dialoghi, tra italiano standard, italiano regionale e vernacolo stretto; e della ricerca degli effetti di contrasto tra i diversi registri espressivi, con attenzione prevalente alla tradizione orale ai suoi diversi livelli: dalle filastrocche alle ingiurie”. Preparatevi a un dibattito che non lesinerà sui dettagli grezzi e diretti del linguaggio di strada.

Donne, Odori e il Vernacolo più Viscido

L’evento, in programma alle 16 di lunedì 19 maggio nella Sala Comencini del Musap- Museo Artistico Politecnico di Napoli in piazza Trieste e Trento (palazzo Zapata), analizzerà anche il legame tra dialetto e personaggi femminili dominanti nei due romanzi. “Il dialetto delle donne – prosegue Ruggiero – che si impongono come le protagoniste del racconto. Tra sessualità ed emotività, le peculiarità espressive che connotano il basso corporeo napoletano, consentiranno qualche rilievo sulla singolare coincidenza degli incipit dei due romanzi, entrambi puntati sul rapporto tra dialetto e dimensione olfattiva: i miasmi e i cattivi odori che rinviano alla tensione materiale e sensoriale della lingua plebea. Una conversazione, insomma, che aiuti il pubblico a conoscere la pregnanza del rapporto tra linguaggio e paesaggio letterario nella narrazione di due testi che possono considerarsi tra i più riusciti romanzi contemporanei”. Un’occasione per tuffarsi nei meandri olfattivi e sensuali del napoletano, dove ogni parola puzza di realtà cruda.


Articolo pubblicato il giorno 19 Maggio 2025 - 11:37
Federica Annunziata

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Federica Annunziata

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