Milano – La Direzione Distrettuale Antimafia ha aperto un fascicolo per tentato omicidio e detenzione illegale di armi in seguito all’agguato a colpi di pistola avvenuto mercoledì in via Imbriani, nella periferia nord di Milano.
Vittima del raid è Luca Guerrini, 27 anni, ultrà del Milan legato a Luca Lucci, capo della Curva Sud attualmente detenuto nell’ambito dell’inchiesta sulle infiltrazioni criminali nelle curve di San Siro.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Squadra Mobile, due uomini in scooter hanno affiancato l’Audi Q3 guidata da Guerrini, esplodendo tre colpi con una pistola modificata calibro 9×21. Due proiettili hanno centrato l’auto, ma non il conducente.
L’arma si è inceppata al terzo sparo e Guerrini è riuscito a fuggire
Il terzo sparo non è partito: l’arma si è inceppata. Guerrini è riuscito a fuggire illeso e ha raccontato alla polizia di essere stato probabilmente vittima di uno scambio di persona.
Il giovane, già noto per piccoli precedenti e destinatario in passato di un Daspo, è anche titolare di una barberia della catena Italian Ink, riconducibile a Lucci. Nella sua auto, gli agenti hanno trovato una bandiera e uno striscione della curva milanista.
L’episodio ricorda da vicino il tentato omicidio del 2019 ai danni di un altro ultrà, Enzo Anghinelli, per il quale Lucci risulta tra i principali accusati come presunto mandante. Proprio oggi, l’ex leader della Curva Sud tornerà a testimoniare nel processo in corso in aula bunker a Milano.
Proseguono intanto anche le indagini parallele sul business criminale legato allo stadio: interrogato Mauro Russo, ex volto noto della curva Nord e già socio in affari di Paolo Maldini e Bobo Vieri (non coinvolti nell’inchiesta), arrestato nei giorni scorsi in un altro filone.
Gli inquirenti analizzano le immagini delle telecamere e di una dashcam per ricostruire la dinamica dell’agguato e i movimenti degli aggressori.
Luca Guerrini, ha dichiarato di essere stato vittima di uno scambio di persona nell’agguato armato di cui è stato bersaglio ieri a Milano. L’uomo è stato raggiunto da colpi d’arma da fuoco esplosi da due individui a bordo di una moto mentre si trovava al volante della sua Audi Q3.
Secondo la sua testimonianza, Guerrini è riuscito a fuggire e sarebbe tornato sulla scena dell’agguato solo dopo essere stato contattato telefonicamente dalla madre, intestataria del leasing del SUV, raggiunta a sua volta dagli investigatori.
Gli inquirenti della Squadra Mobile stanno indagando sull’accaduto con l’ipotesi di tentato omicidio. Un elemento emerso dalle prime indagini è che i tre colpi esplosi contro l’auto di Guerrini provenivano da una scacciacani modificata calibro 9×21.
Le indagini si concentrano ora sull’analisi delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona per ricostruire il percorso della moto utilizzata dagli aggressori, sia prima che dopo l’attentato. L’obiettivo è identificare i due uomini e fare luce sul movente dell’agguato, verificando l’ipotesi dello scambio di persona avanzata dalla vittima. Al momento, gli investigatori non escludono alcuna pista.
Articolo pubblicato il giorno 9 Maggio 2025 - 14:49