San Giorgio a Cremano – “Ho temuto di non rivedere più mio figlio”. Con la voce rotta dalla commozione, l’imprenditore Pino ha raccontato ai giornalisti i momenti di angoscia vissuti durante il sequestro lampo del figlio 15enne, rapito ieri mattina nei pressi della loro abitazione.
Il giovane, studente del liceo scientifico “Silvestri” di Portici, è stato prelevato intorno alle 8 mentre si recava al vicino autolavaggio di famiglia per prendere la sua microcar e dirigersi a scuola. È stato liberato circa otto ore dopo, intorno alle 16.
Il padre ha incontrato i giornalisti questa mattina nella sua abitazione di San Giorgio a Cremano, visibilmente provato ma sollevato per il lieto fine. “Chi ha agito sapeva perfettamente come muoversi. Conosceva le nostre abitudini, sapeva dove si trovava mio figlio e a che ora”, ha dichiarato Pino.
"Si combatteva con questa continua pressione, la richiesta immediata di avere soldi, di incontrarmi, di dovermi liberare dalla Polizia", racconta il padre.Potrebbe interessarti
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Uno dei sequestratori aveva lavorato nell'autolavaggio della famiglia del ragazzo
Un dettaglio importante emerge dall’inchiesta: il 24enne arrestato con l’accusa di essere il “carceriere” del ragazzo sarebbe una vecchia conoscenza della famiglia. “Aveva lavorato saltuariamente nel nostro autolavaggio. È una persona del quartiere”, ha spiegato l’imprenditore, lasciando intendere che il legame di conoscenza abbia facilitato l’azione criminale.
Ieri sera, padre e figlio sono stati ascoltati dagli investigatori in Questura, accompagnati dal legale di fiducia, l’avvocato Michele Rullo. Intanto le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio del sequestro e individuare eventuali complici.






Commenti (1)
Leggendo questo articolo mi ha fatto pensare a quanto è brutto vivere in paura per i propri figli. È incredibile come alcune persone possano approfittarsi di situazioni normali. Spero che la famiglia possa recuperare la serenità dopo questo brutto episodio.