Milano– La difesa di Alessandro Impagnatiello, condannato all’ergastolo in primo grado per il femminicidio di Giulia Tramontano, ha depositato ricorso in appello.
L’obiettivo: ottenere la caduta delle aggravanti di premeditazione e crudeltà, e aprire la strada al riconoscimento delle attenuanti generiche.
Il delitto, avvenuto il 27 maggio 2023, ha scosso l’opinione pubblica per la sua efferatezza.Potrebbe interessarti
Guerra di camorra a Miano, stangata sui clan eredi dei Lo Russo: 18 condanne per oltre 227 anni di carcere
Omicidio Artiano al Rione Traiano, i giudici: "Gianluca Muro bloccò la vittima mentre il figlio sparava"
Omicidio Vassallo: rinviato il presidio per il Colonnello Cagnazzo dopo la tragedia di Castel d’Azzano
Faida di sangue a Soccavo: la Corte d'Appello conferma la condanna per l'assassino di Antonio Artiano
La difesa, però, contesta questa ricostruzione, sostenendo che Giulia non ebbe il tempo di rendersi conto di ciò che stava accadendo e che non ci fu volontà di infliggere sofferenze ulteriori. Inoltre, nega la premeditazione, attribuendo l’impulso omicida all’improvvisa rottura del fragile equilibrio costruito dall’imputato, dopo che la compagna aveva incontrato l’altra donna con cui lui aveva una relazione parallela.
Il team legale – che in primo grado comprendeva anche l’avvocata Samanta Barbaglia – punta ora su un approccio più morbido: far riconoscere a Impagnatiello un atteggiamento collaborativo nel corso del processo e valutare l’accesso a un percorso di giustizia riparativa, nonostante la gravità del crimine commesso.
Il ricorso arriva proprio nei giorni in cui si torna a discutere dell’aggravante della crudeltà anche per un altro caso di femminicidio: quello di Filippo Turetta, accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin. Un parallelismo che accende ulteriormente il dibattito pubblico e giuridico sulla qualificazione dei reati di genere e la loro punibilità.
Commenti (1)
La situazione è molto complessa e difficile da capire. La difesa cerca di ridurre le colpe ma i fatti sono gravissimi. È importante riflettere su come la giustizia deve funzionare in casi così delicati e tragici.