Un’idea semplice, autentica, popolare: un torneo di calcio giovanile a Napoli, in memoria di Papa Francesco. A pensarla è Giuseppe Bruscolotti, storico capitano del Napoli del primo scudetto, che nel giorno del dolore per la scomparsa del Pontefice argentino riflette sul valore dello sport come strumento educativo.
“La cosa importante è educare”, dice Bruscolotti.Potrebbe interessarti
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Bruscolotti annuisce, convinto: “Iniziative così ce ne dovrebbero essere tante. Perché servono. Perché portano avanti la fede. Che è fondamentale”. Quella fede che, racconta l’ex difensore azzurro, non mancava neanche nello spogliatoio: “Non c’erano riti particolari o preghiere collettive, non si parlava tanto di San Gennaro. Ma c’era massimo rispetto per ciò che era sacro. Dio era al primo posto, e in questo senso siamo stati tutti credenti”.
Infine, quando gli si chiede un parallelo tra Papa Francesco e Diego Armando Maradona, entrambi capaci di parlare al cuore del popolo, Bruscolotti frena con rispetto: “No, non li vedo simili. I ruoli sono troppo diversi. La santità è un’altra cosa. Noi siamo uomini. Ma è vero che entrambi parlavano al popolo, con umiltà e amore”.
Commenti (1)
L’iniziativa del torneo di calcio è molto bella e importante, ma mi chiedo se ci sono abbastanza risorse per sostenere un progetto così grande. I ragazzi meritano opportunità, speriamo che sia un successo e che il messaggio arrivi.