Nessun passo indietro, anzi: lo sguardo dell’Inter è rivolto verso traguardi sempre più alti e lo ha ribadito con forza il presidente nerazzurro Beppe Marotta, intervenuto all’evento “Il Foglio a San Siro”, durante il quale ha tracciato un bilancio della stagione e indicato le prospettive del club.
“In Italia si pensa che arrivare secondi significhi fallire, ma non è così – ha esordito Marotta –. È chiaro che, da dirigente, ambisco sempre al massimo. Non siamo qui per fare le comparse: vogliamo credere davvero di poter vincere Champions League, campionato e Coppa Italia. Abbiamo ambizioni concrete su tutti e tre i fronti”.
Tra i progetti futuri, anche quello della seconda squadra, sull’esempio del modello avviato alla Juventus proprio sotto la sua guida: “C’è troppo divario tra la prima squadra e l’Under 19. Una seconda squadra serve per allargare la rosa e formare talenti. L’Inter la realizzerà: si giocherà probabilmente a Monza, e ci si allenerà a Interello. Dobbiamo solo attendere che si liberi un posto in Lega Pro”.
Il numero uno dell’Inter ha poi smentito categoricamente le voci che lo volevano coinvolto nella trattativa tra Paratici e il Milan: “Una leggenda metropolitana. Come potrei influenzare le decisioni di proprietà e dirigenti del Milan? Anche se fosse, sarei felice: la concorrenza stimola, mi farebbe venire ancora più voglia di vincere”.
A chi parla di problemi finanziari, Marotta risponde con i numeri: “Non abbiamo mai rischiato il fallimento. L’Inter è una società con disponibilità economica, senza debiti con banche o fornitori. Se fosse stato diverso, non ci saremmo potuti neanche iscrivere al campionato”.
“Le chiacchiere nascono da un pregiudizio tutto italiano: quando vinci, si scatenano invidia e falsi miti”. Un passaggio importante è stato dedicato a Simone Inzaghi, lodato apertamente per il suo lavoro: “Abbiamo avuto fortuna a prenderlo nel momento giusto, dopo l’addio improvviso di Conte. Inzaghi non aveva ancora firmato con la Lazio, ed è stata una scelta vincente”.
“È un allenatore giovane (49 anni), preparato, serio, ma soprattutto bravissimo nella gestione del gruppo. Non faccio classifiche, ma lo inserisco senz’altro nella prima fascia degli allenatori che ho avuto”. Marotta chiude con una visione chiara: “Stiamo costruendo qualcosa di importante. L’Inter vuole restare ai vertici e continuare a crescere, dentro e fuori dal campo. Questa è la nostra missione”.
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