NAPOLI – Era il perno istituzionale di una macchina ben oliata, capace di generare un volume d’affari illecito da milioni di euro: oggi, per lui sono scattati gli arresti domiciliari.
Si tratta di un funzionario dell’Ispettorato del Lavoro dell’Area Metropolitana di Napoli, distaccato presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione della Prefettura partenopea, accusato di corruzione, falso ideologico e favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina.
L’arresto è stato eseguito dai Carabinieri per la Tutela del Lavoro, su mandato del tribunale del Riesame di Salerno, che ha accolto il ricorso della Procura Distrettuale Antimafia, dopo il rigetto iniziale della misura.Potrebbe interessarti
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Secondo gli inquirenti, l’uomo – identificato come Nello Di Gennaro – avrebbe svolto un ruolo chiave in una rete criminale che presentava migliaia di richieste fittizie di nullaosta al lavoro per cittadini extracomunitari, in cambio di somme ingenti di denaro. Per ottenere i permessi di soggiorno, oltre 2.000 stranieri si sarebbero rivolti all’organizzazione, disposti a pagare pur di regolarizzare la propria posizione in Italia.
Il sistema si basava su aziende compiacenti, CAF e patronati disposti a collaborare, faccendieri specializzati nella creazione di documentazione falsa e pubblici ufficiali corrotti. Ogni passaggio era lubrificato da tangenti: dall'inoltro delle domande durante i click day, all’approvazione dei nullaosta, fino all’emissione dei permessi di soggiorno.
Un’organizzazione criminale ramificata e spietata, che non solo lucrava sulla disperazione di chi cercava una vita migliore, ma che metteva anche a rischio la sicurezza e la credibilità delle istituzioni. Ora la giustizia ha cominciato a presentare il conto. E l’inchiesta, promettono da Salerno, è tutt’altro che chiusa.
Commenti (1)
L’articolo fa riflettere sulla gravità della corruzione nel sistema di immigrazione. E’ inaccettabile che ci siano funzionari che sfruttano la vulnerabilità degli stranieri per guadagni illeciti. Dobbiamo fermare questi abusi.