Il volto della scuola italiana sta cambiando, e a certificarlo sono i numeri. Mai come quest’anno scolastico 2023-24, gli studenti hanno deciso di voltare le spalle all’ora di religione cattolica. Secondo i dati diffusi da una recente indagine dell’Unione Atei e Agnostici Razionalisti, riassunta anche dal portale Skuola.net, sono oltre un milione e 164mila i ragazzi che hanno scelto di non frequentare l'insegnamento della religione, preferendo attività alternative o l’esonero completo.
Si tratta di una cifra record, con un balzo di 68mila unità rispetto alla rilevazione precedente, quando a rifiutare l’ora di religione era il 15,5% degli studenti. Oggi si è raggiunto il 16,2% a livello nazionale, ma il dato medio nasconde forti differenze territoriali, che raccontano una spaccatura culturale tra Nord e Sud.
Nelle città settentrionali si registrano i picchi più clamorosi: Firenze guida la classifica con un impressionante 51,5% di studenti che hanno detto “no” all’ora di religione, seguita da Bologna (47,29%), Aosta (43,58%) e Biella (40,62%).Potrebbe interessarti
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Ben diverso lo scenario nel Sud Italia, dove il legame con l’insegnamento religioso sembra rimanere più saldo. In città come Taranto, Benevento e Barletta le rinunce all'ora di religione restano marginali, con percentuali inferiori al 3%. Qui il peso della tradizione, delle radici culturali e della famiglia resta ancora fortissimo, in netto contrasto con quanto avviene nelle grandi città del Centro-Nord.
Il dato di fondo, però, è chiaro: il numero degli studenti che abbandonano l'insegnamento della religione cresce di anno in anno, confermando una tendenza che appare ormai strutturale e irreversibile. Una scuola che riflette una società in mutamento, dove il pluralismo delle idee e delle fedi diventa parte integrante del percorso formativo dei giovani italiani.







Commenti (1)
Il articolo parla di un cambiamento importate nella scuola italiana riguardo all’ora di religione. Però, mi sembra che ci siano molte differenze tra Nord e Sud, e forse è importante considerare come le tradizioni influiscono su queste decisioni. I numeri sono interessanti ma non dicono tutto.