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Una canzone per Santo Romano: “Ti chiamo invano”

Il brano è interpretato dallo zio Salvatore Danise
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Una canzone per Santo Romano, il giovane calciatore di Casoria ucciso nel novembre scorso a san Sebastiano al Vesuvio, per una scarpa sporcato. L’assassino, un 17enne di Barra è in carcere e ora la famiglia attende che la Procura fissi il processo.

Si chiama “Ti chiamo invano”: è interpretata dallo zio Salvatore Danise, 41 anni interprete del genere crossover che lega l’impostazione classica alla musica dei giorni d’oggi.

Come Nasce l’idea di questo brano?

“In realtà non è un’idea. Essendo cantante da più di vent’anni, la mia vita è segnata dall’arte, che ne costituisce il Leit motiv. La vita di un’artista è sempre influenzata in qualche modo dagli eventi che lo circondano e di conseguenza mi sono sentito di realizzare un brano dedicato alla tragedia che ha colpito mio nipote e dunque la mia famiglia”.

Quale messaggio vuole dare con questo brano?

“Vorrei provare a sensibilizzare le coscienze dei giovani di oggi e della società odierna, troppo attenta a rincorrere e a idolatrare tutto ciò che è effimero ma anche pericoloso”.

Perché questa scelta?

“Questo scelta nasce dalla necessità di gridare contro le ingiustizie che la vita ci presenta. A far sì che possano nascere spunti utili a riflettere sulla propria condotta e sul proprio operato. Molto spesso avere un approccio critico e consapevole con se stessi, frutto di un’ educazione rispettosa, può far sì che tragici eventi possano essere evitati”.

Chi era Santo per voi della famiglia?

“Santo era un ragazzo semplice, il ragazzo che tutti avrebbero voluto come migliore amico. Un giovane pieno di valori, molto legato alla famiglia e con grande senso di responsabilità, sempre pronto ad aiutare il prossimo con grande spirito di aggregazione e dedizione. Il suo sogno era diventare portiere e si può dire che quella maglia con il numero 1 l’ha indossata per tutta la vita e la continuerà a vestire anche da lassù”.

Danise inizia lo studio del canto lirico a 14 anni grazie all’ incontro con il M. Stefano Borriello. Intraprende la strada che lo porta nei maggiori centri più importanti Italiani ed esteri riscuotendo enorme successo da parte del pubblico. La sua carriera lo porta a viaggiare in giro per il mondo portando in scena opere come “Tosca”, “Cavalleria rusticana” e “Pagliacci”.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato da Gustavo Gentile il giorno 13 Marzo 2025 - 13:45


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