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Un concorso per dirigenti scolastici che rischia di trasformarsi in un caso giudiziario. Quattordici candidati esclusi dalle prove hanno presentato un esposto alla Procura di Napoli, denunciando presunti favoritismi, conflitti d’interesse e irregolarità nella correzione degli elaborati.
Il concorso, bandito nel 2023 per assegnare 34 posti da preside in Campania, è ora sotto la lente degli investigatori, mentre il mondo politico inizia a mobilitarsi con interrogazioni parlamentari.
Tra i punti più controversi dell’inchiesta emergono legami professionali e personali tra commissari e candidati. Alcuni esaminatori avrebbero valutato compiti di colleghi con cui hanno collaborato in passato, o addirittura di parenti. Un caso eclatante riguarda la sorella di un rettore universitario napoletano: il suo elaborato sarebbe stato corretto da un collaboratore dello stesso rettore.
Ma non è tutto. Una candidata, attualmente dirigente tecnico negli uffici scolastici regionali, era stata commissaria nel concorso per presidi del 2017. Oggi, uno dei candidati che allora promosse siede nella commissione che sta giudicando lei. Un incrocio di ruoli che solleva dubbi sull’imparzialità del processo.
«Documenti in PDF compilati a mano, con cancellature e sovrascrizioni. Griglie di valutazione poco chiare, dove non è chiaro quale correzione corrisponda a quale candidato». A parlare è uno dei docenti esclusi, che accusa: «Questo sistema opaco mina la credibilità dell’intera procedura». L’ipotesi è che alcuni punteggi siano stati alterati per favorire determinati partecipanti.
La denuncia, come riporta Repubblica, accusa anche gravi omissioni nei confronti di concorrenti con disabilità. Un docente, cui si è spento il computer durante la prova, non avrebbe avuto diritto a una sessione suppletiva.+ Un’altra candidata, affetta da emiparesi e deficit visivo dopo un ictus, avrebbe chiesto – invano – di sostituire lo scritto con un esame orale, come previsto dalla legge. «Dopo la prova sono finita al Cardarelli in codice rosso, con una paralisi facciale», racconta. Ora ha sporto denuncia per lesioni personali.
La vicenda ha oltrepassato i confini del mondo scolastico, approdando in Parlamento. Verdi, Movimento 5 Stelle e Italia Viva hanno depositato interrogazioni al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, chiedendo chiarimenti sulle presunte irregolarità. Intanto, i candidati esclusi chiedono il sequestro degli atti e provvedimenti contro i responsabili.
Mentre i 65 ammessi all’orale (su 165 iniziali) si preparano alla prova finale del 14 aprile, il concorso rischia di finire sul banco degli imputati. Con una domanda che rimane aperta: quanti dei presunti “favoriti” indosseranno davvero la fascia tricolore?
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