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Maradona, battaglia legale infinita: le figlie citano in giudizio le zie per i marchi

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Buenos Aires– La guerra legale sull’eredità di Diego Armando Maradona non conosce tregua.

Mentre a San Isidro è in corso il processo per accertare eventuali responsabilità mediche nella sua morte, un nuovo capitolo giudiziario si apre a Buenos Aires. Dalma e Gianinna Maradona hanno citato in giudizio due zie, Rita e Claudia Norma Maradona, accusandole di appropriazione indebita dei marchi legati al padre.

La vicenda risale al 15 marzo 2021, appena quattro mesi dopo la scomparsa del Pibe de Oro. Al centro della disputa c’è Matías Morla, ex avvocato e manager di Maradona, che dopo la sua morte avrebbe trasferito la guida della Sattvica, la società che detiene i diritti sui marchi dell’ex campione, alle sorelle di Diego.

La convocazione in tribunale

Il primo appuntamento davanti alla giudice María Rita Acosta è fissato per l’8 aprile. Secondo le stime, il procedimento potrebbe concludersi entro un mese.

In passato, la Corte Suprema aveva ritenuto “infondate” sia le accuse che la richiesta di archiviazione per insufficienza di prove. Tuttavia, gli avvocati di Dalma e Gianinna sembrano aver raccolto nuovi elementi per rilanciare la battaglia legale e fare finalmente chiarezza su un’eredità ancora oggi contesa.

Gli eredi ufficiali di Maradona sono cinque: oltre a Dalma e Gianinna, ci sono Diego Jr, nato dalla relazione con Cristiana Sinagra, Jana e il più giovane, Diego Fernando. Ma la questione patrimoniale, tra diritti d’immagine e marchi registrati, continua a generare tensioni e dispute all’interno della famiglia del leggendario numero 10.


Articolo pubblicato da A. Carlino il giorno 29 Marzo 2025 - 10:07
A. Carlino

Collaboratore di lunga data di Cronache della Campania Da sempre attento osservatore della società e degli eventi. Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni.

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  • La situazione legale attorno all'eredità di Maradona è complicata e difficile. I vari eredi sembrano non trovare un accordo, e le accuse tra le parti coinvolte sono molto serie. Speriamo che si arrivi a una soluzione pacifica.

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A. Carlino

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