Napoli – Un grido d’allarme si leva dalla periferia est di Napoli: Barra, quartiere dimenticato e ostaggio della criminalità, chiede al Governo interventi urgenti per riqualificazione e sicurezza.
L’imprenditore Gianni Forte, portavoce di un’intera comunità, ha consegnato al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi una petizione con quasi 25mila firme, un segnale inequivocabile del malcontento e della voglia di cambiamento.
La petizione, lanciata a novembre su Change.org, ha raccolto un’adesione massiccia, un segno tangibile della disperazione di una popolazione che si sente abbandonata dalle istituzioni. “Vogliamo un futuro migliore per i nostri figli”, si legge nel testo, “un quartiere che promuova istruzione, cultura, legalità e rispetto per l’ambiente”. Ma Barra è una terra di nessuno, priva di servizi essenziali e presidi di legalità, dove la criminalità organizzata e la microcriminalità prosperano, alimentando un clima di paura e degrado.
Venerdì sera, durante un evento della Lega a Bagnoli, Gianni Forte ha incontrato il ministro Piantedosi, illustrandogli le criticità del territorio e chiedendo un rafforzamento delle forze dell’ordine.
“Abbiamo bisogno di più sicurezza”, ha dichiarato l’imprenditore, “controlli più serrati per ripristinare la legalità e dare serenità ai cittadini e ai piccoli imprenditori”. Barra, secondo Forte, è diventata “il ‘Parco verde’ di Caivano”, un’analogia che sottolinea l’urgenza di un intervento governativo.
Il ministro Piantedosi si è impegnato a valutare la questione, lasciando aperta la porta alla speranza di un cambiamento. La comunità di Barra attende con fiducia una risposta concreta, un segnale che le istituzioni non hanno dimenticato questa terra di confine, dove la voglia di riscatto è più forte che mai.
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E' importante che il governo ascolta le richieste dei cittadini di Barra. La situazione è veramente difficile e la gente ha bisogno di aiuto subito, non solo parole. Speriamo che ci siano azioni concrete per migliorare la vita qui.