Lucia Simeone, collaboratrice dell’europarlamentare di Forza Italia Fulvio Martusciello, è stata arrestata in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità giudiziarie belghe.
L’accusa è di associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio, nell’ambito di un’inchiesta su presunte tangenti versate da Huawei per ottenere favori in sede UE sul 5G.
L’avvocato di Simeone, Antimo Giaccio, definisce le accuse “mortificanti” e “non comprensibili”, sottolineando la difficoltà nel comprendere le contestazioni, notificate in lingua francese.
Al centro dell’indagine, un bonifico di mille euro ricevuto dalla Simeone da Miguel Benoliel de Carvalho Wahnon Martens, ex collega portoghese dell’europarlamentare Martusciello.
Giaccio annuncia che la sua assistita è pronta a difendersi e che domani fornirà spiegazioni dettagliate sul bonifico ricevuto. Al momento, la Simeone si trova nel carcere di Secondigliano, dopo l’arresto avvenuto in un B&B di Santa Maria Capua Vetere.
L’arresto è stato eseguito dalla polizia di stato di Marcianise (Caserta), in seguito a un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità belghe. L’inchiesta, che coinvolge anche altri politici, mira a far luce su presunte tangenti per un totale di circa 46mila euro.
Al momento, l’europarlamentare Fulvio Martusciello non risulta indagato.
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