Dalla censura della ricerche scientifiche allo smantellamento delle strutture pubbliche di supporto ai cittadini, fino al ritiro degli USA dal Consiglio ONU. Ecco i primi effetti degli ordini esecutivi firmati da Trump.
L’Amministrazione americana ha richiesto ai ricercatori del Centers for Disease Control and Prevention, (l’equivalente del Sistema sanitario nazionale italiano) che si occupa di contrastare la diffusione di malattie infettive, disabilità e infortuni sul luogo di lavoro, di rimuovere e interrompere ogni ricerca o citazione dell’agenzia che faccia riferimento alle persone LGBTQIA+.
Secondo l’accreditato sito di informazione specializzato in medicina MedPage “Ai ricercatori dei Cdc è stato ordinato di rimuovere i riferimenti a una serie di termini proibiti tra cui: genere, transgender, Lgbt, transessuale, non-binario, designato maschio alla nascita, designato femmina alla nascita, biologicamente maschio, biologicamente femmina”.
Tra gli ordini esecutivi è specificato inoltre che lo scopo è di “ripristinare la verità biologica nel governo federale” ed è imposto che tutte le agenzie federali siano tenute a rimuovere “le dichiarazioni, le politiche, i regolamenti, i moduli, le comunicazioni o altri messaggi interni ed esterni che promuovono o inculcano l’ideologia di genere”, pur non essendo chiaro ancora oggi cosa essa sia.
Molti studi per prevenire o combattere malattie ed epidemie si basano su dati e statistiche che si riferiscono anche all’orientamento sessuale, aiutando i medici a valutare quale strategia di contrasto utilizzare e a decidere, ad esempio, chi vaccinare per primi per rallentare la diffusione di virus. Con queste e altre iniziative, si censurerà la ricerca e si vieterà ai medici e scienziati di utilizzare dati fondamentali.
Trump ha inoltre previsto un taglio di fondi per le cure mediche e di sostegno psicologico riservate alle persone trans e intersex sotto i 19 anni e ciò produrrà effetti negativi sin da subito, interrompendo le terapie nelle cliniche finanziate interamente da fondi federali.
Sono purtroppo molte le iniziative contro le persone trans e non solo: tra le altre l’annunciata esclusione dal servizio militare e la chiusura dei programmi DEI, licenziando il personale federale che si è occupato di programmi in favore della diversità, equità e inclusione e coinvolgendo grandi gruppi come Amazon e Meta in queste scelte senza precedenti per una democrazia liberale.
E a seguire gli USA, come in una storia che sembra ripetersi sotto altre vesti, non vi sono solo le grandi aziende, ma anche i governi di altri Stati, forse con lo scopo di compiacere quella che in un tempo non molto lontano sembrava essere tra le democrazie più evolute.
Marco Barbato
Articolo pubblicato il giorno 7 Febbraio 2025 - 12:33
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