Studiare gli arredi storici del Palazzo Reale della Reggia di Caserta per comprendere l’impatto delle variazioni di temperatura sul legno antico: è questo l’obiettivo del programma di ricerca avviato grazie alla collaborazione tra il Museo del Ministero della Cultura e due università. L’accordo è stato sottoscritto con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università del Salento e l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli.
Coordinato dalle professoresse Rosa De Finis e Sara Gonizzi Barsanti, il programma si inserisce nel contesto del Prin, Progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale, dedicati al finanziamento della ricerca pubblica in linea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). L’obiettivo è conservare e mantenere in modo programmato i beni storici della Reggia, prevedendo eventuali cambiamenti strutturali del legno e programmando interventi di manutenzione e restauro. Gli studiosi stanno analizzando il mobilio e le suppellettili in legno degli Appartamenti Reali attraverso tecnologie avanzate come il rilievo tridimensionale tramite fotogrammetria, laser scanner e termografia a infrarossi, strumenti in grado di diagnosticare aree critiche e anomalie.
Per un’analisi dettagliata, all’interno di alcuni spazi sono stati installati data logger per registrare umidità e temperatura. Questi valori sono influenzati sia dalle condizioni climatiche esterne sia dal flusso di visitatori. L’integrazione tra dati termografici e modelli 3D permetterà di effettuare analisi strutturali sui cambiamenti termici e il loro effetto sulla conservazione del legno storico. L’applicazione di algoritmi di intelligenza artificiale contribuirà alla creazione di modelli predittivi sull’evoluzione dell’usura del mobilio. L’obiettivo è monitorare l’avanzamento del degrado nel lungo termine, garantendo una conservazione efficace degli arredi storici. Questi studi permetteranno alla Reggia di Caserta di sviluppare una programmazione concreta e a lungo termine per la tutela del suo patrimonio, evitando interventi emergenziali che non assicurano protezione duratura.
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