Avellino – Una sentenza pesante quella emessa dalla Corte d’Assise di Avellino per l’omicidio di Roberto Bembo, il giovane di 20 anni accoltellato a morte la notte di Capodanno del 2024.
I tre imputati, Niko Iannuzzi, Luca Maria Sciarrillo e Daniele Sciarrillo, sono stati condannati a complessivi quasi 50 anni di reclusione.
La tragedia si consumò in un parcheggio di Mercogliano, al termine di una lite degenerata. Iannuzzi, riconosciuto come l’autore materiale del delitto, è stato condannato a 16 anni e 8 mesi di carcere. I fratelli Sciarrillo, considerati complici, hanno ricevuto entrambi una pena di 16 anni.
Al centro del dibattimento le immagini delle telecamere di sorveglianza, che hanno mostrato l’evolversi della violenta aggressione. Gli avvocati della difesa hanno cercato di sostenere la tesi dell’eccesso colposo di legittima difesa, sostenendo che Bembo avesse riacceso lo scontro. Tuttavia, la Corte ha ritenuto le prove a carico degli imputati sufficienti per una condanna.
La sentenza, che ha provocato forti emozioni in aula, non potrà restituire la vita a Roberto Bembo. La sua famiglia, costituitasi parte civile, si è detta parzialmente soddisfatta della decisione, pur sottolineando come nessuna condanna possa mai colmare il vuoto lasciato dalla sua scomparsa.
Nelle prossime settimane saranno depositate le motivazioni dettagliate della sentenza, che chiariranno i motivi che hanno portato i giudici a emettere una condanna così severa.
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