Cronaca Caserta

Pronto Soccorso di Caserta al collasso: 200 accessi al giorno e personale stremato. L’appello della CISL FP

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È crisi senza precedenti al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Caserta, già in ginocchio all’inizio del 2025. Sovraffollamento, carenza di posti letto e personale stremato stanno mettendo a rischio la tenuta del sistema di emergenza, mentre i numeri fotografano una situazione drammatica: fino a 200 accessi al giorno e pazienti costretti ad attendere per giorni un ricovero.

Il principale nodo resta la cronica mancanza di posti letto. Attualmente, gli ospedali della Asl di Caserta operano ben al di sotto della programmazione regionale, con un’occupazione che non raggiunge nemmeno il 50%. Una situazione aggravata dalla chiusura, dopo l’emergenza Covid, dei Pronto Soccorso di Santa Maria Capua Vetere e Maddaloni, che fungeva da filtro per l’area beneventana.

Con la chiusura di queste strutture, tutta la domanda di emergenza si è riversata sull’ospedale di Caserta, provocando un sovraffollamento ingestibile. I pazienti, in alcuni casi, restano bloccati in Pronto Soccorso per 3-4 giorni in attesa di un letto, costringendo medici e infermieri a un doppio carico di lavoro: gestire sia i casi di emergenza-urgenza sia l’assistenza ordinaria.

L’appello della CISL FP: “Servono interventi immediati”

La CISL FP di Caserta ha lanciato un appello alla direzione sanitaria, chiedendo interventi urgenti per affrontare la crisi. “La situazione si aggrava di giorno in giorno e il personale è ormai stremato,” ha dichiarato il sindacato, denunciando turni massacranti per gli operatori, spesso impegnati nella gestione contemporanea di oltre 70 pazienti. In alcuni giorni, i picchi di accesso hanno toccato quota 220, a fronte di una complessità assistenziale sempre più elevata.

Secondo la CISL FP, il sovraffollamento e la mancanza di soluzioni alternative per trasferire i pazienti in altre strutture hanno portato al collasso il sistema. Medici, infermieri e operatori socio-sanitari sono vicini al punto di rottura, mentre l’Azienda Ospedaliera di Caserta, che serve quasi un milione di abitanti, è diventata l’unico punto di riferimento per la salute provinciale.

La CISL FP chiede l’attivazione immediata di tavoli tecnici e l’adozione di nuovi protocolli operativi per distribuire meglio i pazienti tra le strutture della rete ospedaliera. Tra le soluzioni proposte, una riorganizzazione dei flussi di emergenza per filtrare i codici di priorità e ottimizzare i trasferimenti dei pazienti trasportati dal 118.


Articolo pubblicato il giorno 5 Gennaio 2025 - 16:12

Federica Annunziata

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Federica Annunziata

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