Stellantis, attraverso il responsabile Europa Jean-Philippe Imparato, ha presentato al tavolo convocato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, un ambizioso piano per le fabbriche italiane. L’azienda investirà circa 2 miliardi di euro nel 2025 negli stabilimenti italiani e 6 miliardi negli acquisti da fornitori italiani nello stesso periodo. Complessivamente, nel periodo 2021-2025, Stellantis avrà destinato 10 miliardi in investimenti diretti in Italia e 40 miliardi in forniture locali.
“Il Piano Italia pone il nostro Paese al centro delle strategie del gruppo, confermando l’importanza degli stabilimenti italiani, ciascuno dei quali ha un programma di modelli che arriva fino al 2032”, ha dichiarato Imparato. Il gruppo ha ribadito che il piano industriale sarà portato avanti senza ricorrere a incentivi pubblici.
Le nuove piattaforme produttive
Tra le principali novità:
Pomigliano d’Arco: dal 2028 ospiterà la piattaforma Stla-Small per la produzione di due nuovi modelli compatti. Verrà inoltre estesa la produzione della Panda fino al 2030, seguita dalla nuova generazione del modello.
Melfi: sulla piattaforma Stla-Medium, dal 2025 inizierà la produzione di nuovi modelli, tra cui la Jeep Compass, sia elettrica che ibrida, la nuova Lancia Gamma, e la DS7. Questi modelli triplicheranno i volumi produttivi.
Mirafiori: continuerà la produzione della 500, sia nella versione ibrida sia nella nuova generazione elettrica BeV, oltre ai cambi eDCT. Torino diventerà la sede della Regione Europa di Stellantis e ospiterà il quartier generale della divisione Veicoli Commerciali, il centro SUSTAINera per il riciclo e la sperimentazione e il Battery Technology Center per lo sviluppo delle batterie.
Il governo e il settore automotive
Il governo italiano, consapevole delle sfide della transizione ecologica, ha stanziato oltre un miliardo di euro nel 2025 per sostenere la filiera dell’automotive. “Abbiamo compiuto uno sforzo significativo in un contesto di bilancio complesso per supportare le imprese in questa fase di cambiamento”, ha affermato il ministro Urso.
In parallelo, a livello europeo, Italia, Francia e Germania stanno chiedendo una revisione del sistema delle sanzioni per le case automobilistiche che non rispettano i target UE sulle emissioni di CO2 dal 2025. La premier Giorgia Meloni ha sottolineato l’importanza di promuovere la neutralità tecnologica per ridurre le sostanze inquinanti, mentre il governo tedesco propone una maggiore flessibilità per tutelare la competitività del settore.
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