L’albero di Natale posizionato nel luogo simbolico della “Strage di San Gennaro” è stato distrutto due giorni fa da una molotov, ma migranti e residenti si sono mobilitati per ricostruirlo.
A Castel Volturno, ignoti hanno incendiato l’albero di Natale situato al chilometro 43 della statale Domiziana, lo stesso luogo in cui nel 2008 avvenne una strage di camorra contro lavoratori africani. Secondo testimoni, due giovani a bordo di una moto si sono fermati davanti all’albero, lanciando una bottiglia incendiaria prima di fuggire. Il rogo ha rapidamente avvolto la base dell’albero, lasciando danni significativi.
Il sindaco Pasquale Marrandino, insieme a rappresentanti dell’amministrazione comunale e al vescovo della diocesi di Caserta, monsignor Pietro Lagnese, è tornato sul posto per ribadire l’importanza del simbolo distrutto. Marrandino ha assicurato che è stata presentata una denuncia alle autorità, ma ha sottolineato che l’area non è dotata di videosorveglianza, rendendo difficili le indagini.
L’albero, donato dal Consorzio Montemaggiore nell’ambito della rigenerazione della pineta, aveva un valore speciale, come ha spiegato il sindaco: “Quell’albero rappresentava un simbolo di pace, comunione e fratellanza, proprio nel luogo segnato da una delle pagine più brutali della nostra storia, la strage di San Gennaro. Qualcuno ha scelto di sporcare di nuovo un luogo che è diventato il simbolo di una Castel Volturno rinata.”
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