In un’aula piena di giovani aspiranti docenti, un uomo di 63 anni sedeva tra i candidati al concorso per diventare insegnante di ruolo. All’inizio, i ragazzi lo osservavano con curiosità, chiedendosi chi fosse. Poi, capito che quel signore era lì per lo stesso obiettivo, hanno iniziato a tifare per lui. “La loro solidarietà è stata fondamentale”, racconta oggi Fabrizio Pellegrini, triestino, che dopo una lunga carriera precaria è finalmente riuscito a vincere il concorso.
Tra meno di un anno, Pellegrini potrà dire addio alla precarietà e iniziare a insegnare stabilmente, un traguardo che descrive come “straordinario”. Tuttavia, c’è un paradosso: gli restano meno di cinque anni prima della pensione. “Sarà una carriera capovolta, ma potrò finalmente fare ciò che amo senza pensieri”, afferma con soddisfazione.
La passione di Pellegrini per l’insegnamento è sbocciata tardi.Potrebbe interessarti
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Da allora, il percorso per diventare docente di ruolo è stato irto di ostacoli. Nel 2017, dopo essere rientrato in Friuli Venezia Giulia, ha iniziato a insegnare in due istituti superiori, il Brignoli-Einaudi-Marconi di Gradisca d’Isonzo e il Galilei-Fermi-Pacassi di Gorizia, dove lavora tuttora. Nonostante gli ottimi risultati nei concorsi precedenti, Pellegrini è stato superato da candidati con più titoli o ha dovuto rinunciare a causa di problemi familiari.
Nel 2023, Pellegrini ha deciso di affrontare quello che definisce “l’ultima spiaggia”: un nuovo concorso. Ha superato la pre-prova a febbraio a Pordenone, poi, a maggio, la prova pratica in provincia di Salerno: otto ore di lavoro intenso. Infine, la prova orale, una simulazione di lezione e un colloquio in inglese.
“Quando ho saputo di avercela fatta, è stata una gioia indescrivibile”, racconta. Ora Pellegrini è tra i più anziani – se non il più anziano – insegnanti a essere stati assunti di ruolo. Gli restano da completare i crediti formativi e un anno di prova prima di ottenere l’incarico definitivo. “Questo traguardo è il risultato di anni di sacrifici e dedizione”, spiega Pellegrini. La sua storia è un messaggio per chiunque insegua un sogno, a qualsiasi età: non è mai troppo tardi per cambiare vita e raggiungere i propri obiettivi.
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