Cinque anni di reclusione per Emanuele Libero Schiavone, figlio del boss Francesco detto Sandokan, e quattro anni per Francesco Reccia, figlio di Oreste, altro esponente di spicco del clan dei Casalesi.
Sono queste le richieste avanzate dal pubblico ministero Vincenzo Ranieri durante la requisitoria di mercoledì davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Napoli.
I due imputati sono accusati di detenzione e porto illegale di armi da fuoco in luogo pubblico, aggravati dall’utilizzo del metodo mafioso.Potrebbe interessarti
Marcianise, arrestato per estorsione un uomo vicino al clan Verde
Caserta, inseguimento sull’A1: 52 chili di hashish nell’auto, arrestato dopo fuga rocambolesca
Mondragone, evade dai domiciliari e tenta la fuga in scooter: arrestato 63enne
Caserta, rubano in un'azienda di fiori, inseguiti dal proprietario fanno incidente: tre feriti e 2 arrestati
Uno degli episodi chiave risale al 7 giugno scorso, quando colpi di mitra furono esplosi contro il portone dell’abitazione della famiglia Schiavone.
Durante la requisitoria, il pm Ranieri ha ricostruito i tentativi di Schiavone jr, scarcerato lo scorso aprile, di riorganizzare il clan dei Casalesi. Ha inoltre menzionato un colloquio avvenuto in carcere tra Schiavone e il padre, in cui Sandokan avrebbe manifestato l’intenzione di collaborare con la giustizia, un progetto poi interrotto dalla Procura di Napoli.
La prossima udienza è fissata per fine mese, quando prenderanno la parola i difensori degli imputati: gli avvocati Paolo Caterino, Domenico Della Gatta e Domenico Dello Iacono.
Lascia un commento