Arcangelo Correra e Renato Benedetto Caiafa
Napoli. Ha ribadito la sua versione aggiungendo una frase strappalacrime del suo amico ucciso per sbaglia l’altra mattina in vai dei Tribunali nel centro storico di Napoli.
Renato Benedetto Caiafa, 19 anni è comparso stamani davanti al gip nel carcere di Poggioreale dove è detenuto per possesso di arma e spari in luogo pubblico e indagato per l’omicidio del suo amico Arcangelo Correra.
Assistito dall’avvocato Giuseppe De Gregorio ha raccontato la sua versione della notte tra venerdì e sabato scorsi.
“Abbiamo trascorso la nottata ai baretti di Chiaia. Eravamo io, Arcangelo e Giuseppe, un nostro amico di 17 anni. Siamo tornati in piazzetta intorno alle 4.30 del mattino, quando abbiamo notato quella pistola sullo pneumatico di un’auto in sosta, che era parcheggiata li’ da tempo. Appena il tempo di impugnarla che e’ partito un colpo”.
Poi la frase che Arcangelo, ancora vivo, avrebbe detto mentre lo trasportava in ospedale: “Renato, non mi lasciare”. L’avvocato Giuseppe De Gregorio ha chiesto per lui una misura alternativa al carcere.
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