Lo stabilimento Jabil di Marcianise è una pentola a pressione pronta a esplodere. I 420 lavoratori, stanchi di promesse vuote e di un futuro incerto, hanno deciso di dire basta. La decisione dei delegati sindacali di boicottare l'incontro ministeriale è solo l'ultimo atto di una protesta che rischia di tramutarsi in una vera e propria rivolta sociale.
Con la chiusura dello stabilimento all'orizzonte, i lavoratori si trovano a dover affrontare un futuro segnato dalla precarietà e dall'incertezza.Potrebbe interessarti
Santa Maria Capua Vetere, fugge al controllo e aggredisce i carabinieri: 44enne arrestata
Mondragone, terrore in via Monte Mileto: 56enne minaccia di far esplodere una bombola di gas, arrestato
Santa Maria a Vico, 46enne arrestato dopo aggressione all’ex moglie in un supermercato
Vitulazio, si schianta con l'auto contro un albero: muore la 45enne Giuseppina Luongo
I delegati sindacali, portavoce delle istanze dei lavoratori, hanno ribadito con forza la necessità di un confronto diretto con Jabil e hanno respinto qualsiasi ipotesi di cessione dello stabilimento a terzi.
La loro protesta è un grido d'allarme che non può essere ignorato. Il rischio è che la situazione degeneri ulteriormente, con conseguenze sociali ed economiche pesanti per l'intera comunità.
















































































Lascia un commento