Relax e praticità: scopri le camere ad ore a Milano

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Sul concetto di hotel a ore ci sono ancora tantissimi pregiudizi, e non potrebbe essere altrimenti visto che letteratura, cinema e storie di vita vissuta associano a questa modalità di fruizione alle scappatelle amorose, meglio ancora se extra coniugali. La realtà è che il concetto di hotel a ore si è evoluto ed ha costituito una vera rivoluzione per le strutture ricettive moderne, che in numero sempre maggiore si stanno convertendo al “Day Use”.

Cosa si intende per Day Use?

La formula Day Use sostituisce il parametro delle notti per calcolare le tariffe di alloggio con quello delle ore. Nella maggior parte degli hotel a ore a Milano questa formula permette di prenotare una camera nella fascia oraria che va dalle 10 alle 18, dove gli ospiti di turno non hanno alcuna necessità di fermarsi per la notte e vogliono solo quindi godere dei servizi dell’albergo durante la fascia giornaliera. Nella sua semplicità, la formula del Day Use è rivoluzionaria, perché conviene a tutti: gli ospiti che prendono una camera a ore godono di tariffe molto più basse rispetto alle prenotazioni classiche (si può arrivare a risparmiare fino al 50%), mentre gli albergatori aprono le porte a un numero maggiore di clienti e quindi aumentano il proprio fatturato. L’utilizzo della camera a ore, ovviamente, permette agli ospiti di usufruire in quello specifico intervallo di tempo di tutti i servizi offerti dall’hotel: dal ristorante alla spa, passando per piscine, palestre e tanto altro.

Quali tipologie di ospiti possono trarre vantaggi dal Day Use?

Seppur la mente vada costantemente a scene di amore appassionato quando si parla di camere a ore, la realtà è che esistono diverse situazioni in cui poter soggiornare per qualche ora in un albergo durante la giornata diventa prezioso. Di seguito alcuni casi specifici.

Scali e coincidenze

Chi viaggia costantemente per lavoro (ma anche chi lo fa saltuariamente) sa quanto possa essere snervante l’attesa di una coincidenza di un treno alla stazione, o peggio ancora lo scalo fra un volo e un altro. Stare diverse ore bloccati su una scomoda sedia di un aeroporto non è il massimo della vita, quindi poter soggiornare in un hotel per qualche ora può trasformare l’attesa da snervante a molto rilassante.

Business

Un lavoratore in trasferta può avere diverse esigenze, che siano la pausa pranzo o la necessità di un punto di appoggio per una call: prendere una camera per qualche ora e servirsi del ristorante di un albergo permette di coniugare in un unico luogo tutte queste necessità.

Vacanza mordi e fuggi

In quelle che una volta si chiamavano “gite fuori porta” si può scegliere di pranzare al ristorante dell’albergo, di prendere il sole sulla piscina della struttura ricettiva o anche solo sdraiarsi per qualche ora per un sonnellino ristoratore prima del viaggio di ritorno: anche in questa casistica una formula come quella del Day Use è perfetta.

Amore

Il fatto che le camere a ore abbiano una cattiva fama da sradicare non significa che alle coppie in cerca di un’alcova sia preclusa la formula del Day Use. Chi ha bisogno di una camera per concedersi coccole e passione con la persona che ama resta comunque un target importante per chi affitta le stanze a ore.

Camere sempre “piene” con il Day Use

Mediamente in un hotel il check-in può essere fatto a partire dalle 12 e il check-out poco prima delle 11. Nella realtà dei fatti, tuttavia, nella maggior parte dei casi gli ospiti (soprattutto quelli mossi da esigenze lavorative) arrivano nel tardo pomeriggio e ripartono di buon mattino. Questa tendenza porta quindi a rendere le camere vuote e inutilizzate in una fascia che va dalle 10 alle 18. In scenari del genere, quindi, la formula del Day Use si incastra alla perfezione e permette alle diverse tipologie di ospiti di non “sovrapporsi”. Se per le strutture vacanziere la formula della camera a ore non sempre decolla, dato che gli ospiti affittano le stanze per più giorni, per i “business hotel”, ovvero quelli che ospitano principalmente lavoratori in trasferta, è la cosiddetta quadratura del cerchio.


Articolo pubblicato il giorno 17 Ottobre 2024 - 19:30

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