Fisco e Quadri: Sgarbi Assolto a Roma
"Non luogo a procedere". Questo è stato il verdetto del giudice per le udienze preliminari di Roma nel processo che vedeva come imputati l'ex sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, e la sua compagna Sabrina Colle, accusati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Sgarbi aveva un debito con l'Agenzia delle Entrate per circa 715mila euro.
I pubblici ministeri avevano chiesto il processo per Sgarbi, sostenendo che egli aveva acquistato un dipinto all'asta nel 2020, facendolo risultare comprato dalla compagna con denaro di una terza persona, con l'intento di sottrarlo a eventuali sequestri fiscali.Potrebbe interessarti
Pompei, scoperte nel quartiere servile: spuntano fave e frutta, prove sulla dieta degli schiavi
Coppia di ladri di appartamenti incastrata dai video su Tik Tok: arrestata a Scampia
Camorra Capitale: in manette il fratello del boss Senese e il vice di "Diabolik"
Colpo al clan Senese: 14 arresti a Roma. I legami con i Di Lauro
Sgarbi ha sempre contestato questa ricostruzione, affermando anche di avere un piano per saldare il debito con il fisco. L'acquisto del dipinto "Il giardino delle fate" del 1913, secondo Sgarbi, sarebbe stato possibile grazie alla generosità del defunto Corrado Sforza Fogliani, un avvocato cassazionista e banchiere.
Per la Procura, l'acquisto mirava a proteggere l'opera da possibili azioni dell'Agenzia delle Entrate, configurando il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte secondo l'articolo 11 della legge 74 del 2000. Tuttavia, il giudice ha ritenuto queste accuse infondate, prosciogliendo gli imputati.
"La decisione del gup ci lascia pienamente soddisfatti", ha commentato l'avvocato Giampaolo Cicconi, legale di Sgarbi, "sperando che oggi si chiuda una vicenda giudiziaria che ha causato sofferenza al mio assistito e alla sua compagna."






Lascia un commento