Una vita dedicata al teatro e al cinema.
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E’ morto a 86 anni Roberto Herlitzka, attore dalla lunga e ricchissima carriera teatrale e cinematografica. Nato a Torino il 23 ottobre 1937, Herlitzka ha lavorato con alcuni dei più grandi maestri del cinema italiano da Lina Wertmüller a Luigi Magni, da Marco Bellocchio, per il quale aveva interpretato Aldo Moro in «Buongiorno notte», a Paolo Sorrentino. Diverse anche le sue partecipazioni televisive, tra cui la popolare serie Tv Boris.
Dopo essersi diplomato all’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico, si era formato artisticamente alla scuola di Orazio Costa. Il nome di Roberto Herlitzka richiama il teatro dei grandi classici, da Shakespeare e Molière a Cechov e Genet. Come interprete ma anche come regista, uno dei suoi cavalli di battaglia è stato “Ex Amleto”, una riscrittura del capolavoro shakespeariano. A teatro è stato diretto da Antonio Calenda, Gabriele Lavia e Luigi Squarzina, tra gli altri.
Il cinema arriva negli anni ’70 con Lina Wertmuller che lo vuole in molti film come “Film d’amore e d’anarchia” e “Scherzo del destino”, e anche in lavori teatrali. Nell’epoca gloriosa degli sceneggiati Rai, il talentuoso Herlitzka è tra i protagonisti di molti lavori tra cui “La Certosa di Parma” di Mauro Bolognini, accanto ad Andrea Occhipinti, Lucia Bosé, Ottavia Piccolo e Laura Betti, e “Marcellino pane e vino” di Luigi Comencini. Il suo talento e il suo carisma hanno attirato grandi registi: tra teatro e cinema, una carriera da gigante con film come “Oci ciornie”, “Gli occhiali d’oro” e “In nome del popolo sovrano” con Alberto Sordi.
Tanti i riconoscimenti ottenuti in carriera da Herlitzka. È stato vincitore del Premio Ubu come miglior attore italiano nelle stagioni teatrali 2002/2003 e 2003/2004. Nel 2004 aveva vinto anche un Nastro d’argento come migliore attore e un David di Donatello come miglior attore non protagonista per l’interpretazione di Aldo Moro in «Buongiorno, notte» di Marco Bellocchio. Herlitzka ha ricevuto anche un Premio Gassman come miglior attore per gli spettacoli teatrali «Lasciami andare madre» e «Lighea».
Tra i ruoli più celebri, oltre a quello di Aldo Moro, c’è stato quello del cardinale ossessionato dalla cucina, interpretato nel film premio Oscar «La grande bellezza» di Paolo Sorrentino. Indimenticabile anche la sua partecipazione a due episodi della prima stagione di Boris, in cui interpretò Orlando Serpentieri. La sua versatilità e il suo spirito indomito hanno lasciato un segno indelebile nel panorama artistico italiano.
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