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Caserta, la cricca dell’Assessore Marzo così pilotava gli appalti

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Caserta. Un’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere ha portato all’arresto di 5 persone per corruzione e falsità in atti pubblici nell’ambito di un’indagine su appalti pubblici truccati al Comune di Caserta.

Tra gli arrestati c’è l’assessore ai Lavori Pubblici Massimiliano Marzo, i dirigenti Franco Biondi e Giovanni Natale, il dipendente comunale Giuseppe Porfidia e l’imprenditore Gioacchino Rivetti.

Un sistema di corruzione diffuso

Le indagini hanno svelato un presunto sistema di corruzione che vedeva una stretta collaborazione tra dirigenti comunali e l’assessore Marzo per aggiudicare appalti pubblici in modo illecito. In alcuni casi, gli appalti venivano “spacchettati” in modo da poterli affidare direttamente a ditte compiacenti senza dover seguire le procedure di gara.

Vantaggi in cambio di appalti

In cambio di favori, lavori edili nelle loro abitazioni private e persino il pagamento di una polizza assicurativa, i funzionari pubblici avrebbero assegnato gli appalti a ditte preselezionate. In alcuni casi, le forniture edili per i lavori pubblici venivano addirittura acquistate dalla ditta di cui l’assessore Marzo era socio al 50%.

Lavori pubblici sotto la lente d’ingrandimento

Gli appalti oggetto dell’inchiesta riguardano interventi su plessi scolastici, aree verdi e il canile comunale, per un valore complessivo di circa 180mila euro. Secondo le accuse, i lavori venivano avviati addirittura prima della stesura dei relativi atti in Comune e le determine di aggiudicazione venivano redatte solo a posteriori. Lo stesso iter veniva utilizzato anche per i pagamenti delle ditte appaltatrici.

Indagini avviate con la nuova amministrazione

L’attività investigativa è iniziata con l’insediamento dell’attuale amministrazione comunale e ha portato alla luce anche un’ipotesi di corruzione elettorale, che riguarda alcuni degli indagati ma non gli arrestati di oggi. Secondo gli inquirenti, durante le ultime elezioni comunali sarebbero stati comprati voti in cambio di appalti e preferenze, al prezzo di 50 euro ciascuno.

Reazioni del Comune

Il sindaco di Caserta, Carlo Marino, ha dichiarato di avere “piena fiducia nel lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine” e ha sottolineato che “il lavoro dell’amministrazione va avanti regolarmente”. Le deleghe dei dirigenti coinvolti sono state temporaneamente assegnate ad altri funzionari e al Segretario Generale. Il sindaco ha inoltre assunto ad interim le deleghe dell’assessore arrestato, Massimiliano Marzo.

Un’inchiesta che scuote la città

L’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere ha avuto un forte impatto sulla città di Caserta e getta una luce preoccupante sul livello di corruzione all’interno del Comune. Si attendono ulteriori sviluppi nelle prossime settimane, con la possibilità di nuovi arresti e l’apertura di nuovi filoni d’indagine.


Articolo pubblicato da A. Carlino il giorno 13 Giugno 2024 - 18:37


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