Un team di ricercatori ha condotto uno studio innovativo per valutare la pericolosità delle colate di fango, i cosiddetti lahar, che potrebbero verificarsi sulla Piana Campana in seguito ad un’eruzione del Vesuvio.
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I lahar sono flussi di fango denso che si generano durante o dopo un’eruzione vulcanica, quando acqua o neve si mescolano con materiale piroclastico (ceneri, pomici e lapilli). Questi flussi possono raggiungere velocità elevate e causare danni ingenti a persone e infrastrutture.
La Piana Campana è un’area densamente popolata situata ai piedi del Vesuvio, un vulcano attivo. I fianchi del Vesuvio e dei Campi Flegrei, così come le valli e i rilievi appenninici circostanti, sono ricoperti da depositi piroclastici di passate eruzioni, facilmente rimobilizzabili da forti piogge.
Lo studio, finanziato dal Dipartimento della Protezione Civile, ha utilizzato un approccio innovativo che combina dati di campo e laboratorio.
Sono stati raccolti dati dettagliati sui depositi piroclastici delle eruzioni del Vesuvio del 472 d.C. e del 1631, e sui lahar da essi generati.
E’ stato sviluppato un nuovo codice per simulare la propagazione dei lahar, considerando i processi di deposizione ed erosione che ne influenzano il percorso e l’impatto.
Sono state prodotte mappe che mostrano la probabilità che un lahar raggiunga determinate aree della Piana Campana, considerando diversi scenari di eruzione e differenti caratteristiche dei flussi di fango.
Lo studio ha permesso di ottenere una valutazione più precisa della pericolosità dei lahar sulla Piana Campana. Le informazioni contenute nelle mappe di pericolosità saranno utili per le autorità competenti per la pianificazione di interventi di mitigazione del rischio e per la messa a punto di piani di evacuazione in caso di eruzione.
Lo studio tiene conto di diverse incertezze, tra cui il volume iniziale dei lahar, la disponibilità di materiale piroclastico in caso di eruzione e la localizzazione del bacino idrografico che potrebbe generare il flusso di fango.
Questo studio rappresenta un passo importante per la mitigazione del rischio vulcanico sulla Piana Campana. Le nuove conoscenze acquisite potranno essere utilizzate per migliorare la pianificazione di interventi di protezione civile e per aumentare la consapevolezza del rischio tra la popolazione.
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