Da sinistra Giovanni Uccello e i figli Alfonso ed Eduardo
Napoli. Era a Materdei la centrale telefonica delle truffe agli anziani, gestita dalla famiglia di Giovanni Uccello insieme ai figli Alfonso ed Eduardo. Era in un appartamento in viale dei Gesuiti. Mentre Giuseppe Romanelli “’o zio” fungeva da anello di collegamento tra i capi dell’organizzazione e i “trasfertisti”.
Una banda spietata di truffatori, dedita a derubare anziani, si dilettava nel causare angoscia alle proprie vittime. Non solo sottraevano oggetti di valore come fedi nuziali, ma provavano anche un piacere sadico nel far piangere le loro vittime vulnerabili.
Le loro truffe quotidiane portavano loro profitti da 50.000 a 70.000 euro, mentre in una sola settimana riuscivano ad accumulare oltre un chilogrammo di oro. Un membro della banda si vantava persino di aver “guadagnato” 30.000 euro il sabato santo.
I proventi illeciti consentivano loro di acquistare beni di lusso, come un orologio da 80.000 euro, simboli tangibili della loro ricchezza criminale.
Modus operandi
La banda, con base a Napoli, operava in modo capillare e organizzato. I truffatori, fingendosi impiegati delle poste, assicuratori, avvocati o carabinieri, contattavano telefonicamente le loro vittime, prevalentemente anziani. Con storie inventate su familiari in pericolo o incidenti stradali, inducevano le vittime a consegnare denaro contante, gioielli o altri oggetti di valore.
Le perquisizioni hanno portato alla luce un vero e proprio manuale di istruzioni, scritto in stampatello su alcuni fogli. Il manuale conteneva una dettagliata descrizione di come i truffatori dovevano approcciare le vittime, quali storie inventare e come convincerle a consegnare i loro averi.
L’indagine ha rivelato che la banda era attiva tra settembre 2022 e marzo 2023 e ha portato a termine circa 80 truffe. Le loro azioni fruttificavano tra i 50mila e i 70mila euro al giorno, con un bottino di oltre un chilogrammo di oro in una sola settimana.
Dei 17 indagati, 7 sono stati arrestati e 10 posti agli arresti domiciliari. 13 dovranno rispondere di associazione a delinquere per truffa ed estorsione ai danni di anziani, mentre gli altri 4 sono accusati di aver partecipato all’esecuzione dei “colpi”.
Le perquisizioni hanno portato al sequestro di circa 40.000 euro in contanti, oltre 150 schede telefoniche, 30 telefoni cellulari, un grosso quantitativo di gioielli e oggetti in oro, e il manuale di istruzioni per le truffe.
L’operazione dei Carabinieri è un monito per tutti gli anziani, che sono spesso bersaglio di truffatori senza scrupoli, fatti purtroppo emersi troppo spesso negli ultimi mesi nella cronaca Napoli. È importante essere cauti e diffidare di telefonate sospette, non fornire mai dati personali o denaro a sconosciuti e contattare sempre i familiari o le forze dell’ordine in caso di dubbi.
I NOMI DEI 17 INDAGATI
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