Ci sono immagini nelle mani dei carabinieri che stanno conducendo le indagini sul violento pestaggio del 13enne nel parco Liguori di san Giorgio a Cremano.
Immagini registrate da altri ragazzi presenti domenica sera al momento dell’aggressione e che sono nelle mani dei carabinieri. I militari sono al lavoro per identificare gli autori del violento pestaggio. Potrebbe essere questione di poco perchè ci sono anche altre immagini di telecamere pubbliche e private (il parco però ne è sprovvisto) presenti lungo la zona e che hanno ripreso il branco in fuga.
Si tratta di ragazzini provenienti dalla vicina Ponticelli e tra essi ci sarebbero figli di pregiudicati.
Dalle prime indagini, è emerso che il raid si sia svolto domenica sera nella villa comunale Liguori, situata in via Aldo Moro . Il ragazzo è stato improvvisamente attaccato da un gruppo di aggressori che lo hanno colpito con calci, pugni, mazze e tirapugni. Sembra che pochi giorni prima ci sia stato un alterco tra uno dei membri del gruppo e un coetaneo di San Giorgio, amico del 13enne, che ha cercato di mediare.
Tuttavia, domenica la banda è ritornata in via Aldo Moro, presumibilmente per vendicarsi. Hanno riconosciuto il 13enne (che non era coinvolto nell’alterco precedente) e lo avrebbero attaccato.
“Ho sentito la famiglia del ragazzo per avere notizie sul suo stato di salute e mi hanno confermato che è ancora sotto shock e ha riportato alcune contusioni. La prognosi è di quindici giorni”.
Lo ha detto Giorgio Zinno, il sindaco di San Giorgio a Cremano. “La giovane vittima” secondo quanto rende noto il primo cittadino in un post su facebook “ha provato a fare da paciere tra un suo amico e un altro ragazzo dopo una lite, ma poi ha subìto un’aggressione da parte di un gruppo di codardi che hanno trovato nel branco la forza per assalire il nostro concittadino”.
Zinno definisce ‘assurdo’ l’episodio di violenza ‘da condannare senza se e senza ma” perché “certi fatti non dovrebbero più accadere ai giorni nostri”. Il sindaco fa sapere che è stato contattato dal Prefetto di Napoli, Michele di Bari, per esprimere “vicinanza alla famiglia e alla nostra comunità, assicurandomi che porterà il caso all’attenzione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza”.
E poi ha concluso: “Ognuno di noi deve fare la sua parte per creare una città inclusiva, ma gli organi preposti sono chiamati ad assicurare i responsabili alla giustizia. Pene giuste ma esemplari saranno utili a mostrare la giusta via a chi da piccolo incomincia a delinquere”.
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