“Morphogenesis” mostra di Domenico Natale a cura di Paola Pozzi.
Vernissage mercoledì 17 aprile, ore 18:30, galleria Frame Ars Artes di Napoli, in Corso Vittorio Emanuele 525. Fino al 29 aprile.
Info: framearsartes@libero.it, 081.3088820, 333.4454002
Vibranti guizzi di luce che raccontano la Natura in divenire. È “Morphogenesis” mostra di Domenico Natale a cura di Paola Pozzi, con testo critico di Gaetano Romano. Vernissage martedì 16 aprile ore 18:30, alla galleria Frame Ars Artes di Napoli, in Corso V. Emanuele 525. Ospite il performer Sasà Di Natale. Sabato 26 aprile ore 18:30, presentazione del libro di Cinzia Caputo “Le donne nel mito”, Terra d’ulivi Edizioni. Fino al 29 aprile.
“È un lavoro sulla Natura, ma non in senso naturalistico, ottocentesco. Quello che mi appassiona è il dialogo, come insegnava Lucrezio, sulla natura delle cose per rivelarci quanto sia smarrito il legame ancestrale con la Dea Madre”, dice l’artista.
Classe 1946, nato a Casoria, Domenico Natale si è Laureato in Lettere Moderne specializzandosi in Storia dell’Arte. Insegnante prima presso le scuole primarie dove ha fondato laboratori di attività grafico-pittorica anche per conto delle I.R.R.S.A.E. della Campania e in seguito, presso l’Istituto Statale d’Arte “F. Palizzi” di Napoli e il Corso di Laurea in Scienze della Natura dell’Università di Napoli “Federico II” dove ha insegnato Teoria e Storia della Illustrazione scientifica – pubblicando, tra l’altro, I disegni dell’Orto Botanico di Napoli (Arte’m, 2016) – Interessato agli aspetti sociali della comunicazione per immagini, ha fondato con Haebel e Raffaele Boemio il Gruppo X/Arte attivo, tra gli anni ’70 e ’80, nel Movimento dell’Arte nel Sociale.
I suoi lavori contemporanei esplorano i linguaggi dell’espressività artistica multimediale attraverso il ciclo pittorico “De Rerum Natura Fragmenta” evolutosi nella nuova tematica “Morphogenesis”, ultimo capitolo di un percorso di ricerca poetica svincolata da ogni razionalità scientifica – pur essendo stato il primo in Italia ad approfondire i temi della Matematica Frattale nell’Arte – che interpreta il concetto antico e dionisiaco di “slancio vitale”, come forza spontanea insita in tutte le cose. Le singole opere – in totale 365 soggetti, 46 dei quali esposti in mostra, (30 opere singole e 16 trittici) – sono quindi, frammenti di una perpetua trasformazione dinamica che azzera ogni collocazione spaziale e temporale, annullando il consueto concetto di morte; in sintonia – e omaggio – al concetto di Magia Naturalis presente in Giordano Bruno e Giambattista Della Porta, a cui la galleria Frame Ars Ates, diretta da Paola Pozzi, ha deciso di dedicare le proposte di quest’anno. Mito in quanto Metamorfosi, a sua volta motore della Morfogenesi.
“La morte non è la fine, ma un passaggio, una trasformazione diceva Bergson che, seppur regolata dalle leggi del caos, non può essere interpretata attraverso la razionalità idealista e positivista, ma secondo un profondo, vitale sentimento dionisiaco, così caro a Nietzsche. E anche a me e a tanti della mia generazione”.
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