Il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha espresso nette divergenze di opinione con il ministro Nordio riguardo alle intercettazioni.
Secondo Gratteri, da novembre 2023 a oggi non è d’accordo con quanto dichiarato da Nordio in merito alle intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche.
Durante un incontro con gli studenti di Biella sul tema della legalità, Gratteri ha sottolineato come le intercettazioni siano essenziali per l’accusa, sostenendo che il loro costo è relativamente basso.
Il procuratore ha evidenziato che nonostante le intercettazioni in Italia costino complessivamente 170 milioni di euro, tale cifra è irrilevante rispetto al bilancio dello Stato e rispetto ai beni di lusso sequestrati nel Paese.
Gratteri ha anche criticato l’uso del termine ‘sputtamento’ in Parlamento, sostenendo che, almeno dal 2015, non vi sono state notizie scandalistiche riguardanti la vita privata sui giornali.
Secondo Gratteri, è importante non trascrivere le intercettazioni che toccano la sfera privata di una persona, ma è necessario rendere pubbliche tutte le informazioni utili per l’accusa. L’incontro con gli studenti sul tema della legalità ha offerto spunti interessanti sul ruolo delle intercettazioni e sulla loro gestione.
Collaboratore di lunga data di Cronache della Campania
Da sempre attento osservatore della società e degli eventi.
Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni.
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