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Capodrise, strangolò la madre: assolto perché incapace di intendere e volere

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Francesco Plumitallo, il trentenne accusato di aver strangolato la madre Patrizia Lombardi Vella, è stato assolto perché la Corte d'Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha stabilito che il suo gesto non costituisce un reato.

La decisione è stata presa anche alla luce della diagnosi di schizofrenia che ha portato Plumitallo a essere ritenuto incapace di intendere e volere al momento dell'omicidio, avvenuto il 14 novembre a Capodrise.

La Corte ha emesso la sentenza di assoluzione e ha disposto che Plumitallo sia sottoposto alla misura di sicurezza della custodia in una struttura Rems per due anni.

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Gli avvocati difensori hanno sostenuto che il loro assistito non fosse in grado di comprendere appieno le conseguenze dei suoi atti a causa della sua condizione mentale.

Durante l'incidente probatorio, il perito psichiatra Raffaele Sperandeo ha confermato che Plumitallo era affetto da gravi disturbi mentali al momento del delitto.

A chiedere la perizia  - durante l'udienza di convalida - erano stati i difensori di Plumitallo, gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo. Plumitallo.Attualmente, Francesco Plumitallo è detenuto presso l'articolazione psichiatrica del carcere di Santa Maria Capua Vetere.

La decisione della Corte di assolverlo sulla base dell'incapacità di intendere e volere sottolinea l'importanza di considerare lo stato mentale degli imputati nei procedimenti giudiziari.

Articolo pubblicato il 18 Marzo 2024 - 13:07 - Gustavo Gentile

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