Nel 2023, la sezione controllo della Corte dei Conti per la Campania ha effettuato 326 controlli sugli enti locali, più del doppio rispetto al 2022, nonostante un organico ridotto.
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Il dato è stato reso noto dal presidente della sezione, Massimo Gagliardi, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2024.
I controlli hanno riguardato principalmente la gestione di salute, ambiente, risorse idriche e cultura, con l’obiettivo di sviluppare il controllo democratico sui risultati e favorire l’autocorrezione da parte degli enti.
La Corte dei Conti ha inoltre svolto attività consultiva in materia di acquisto di partecipazioni societarie da parte degli enti locali, piani di riequilibrio e criticità finanziarie.
La Corte dei Conti ha riscontrato difficoltà sia nella riscossione che nella programmazione della spesa.
Un percorso virtuoso è stato avviato con la Regione Campania, che ha registrato una costante riduzione del disavanzo nel corso dell’esercizio 2022 e il rispetto dei vincoli di indebitamento.
Sul versante della spesa sanitaria, si evidenzia un’elevata mobilità sanitaria e criticità nel recupero delle liste di attesa.
La Corte dei Conti ha dato parere favorevole all’acquisizione da parte di alcuni comuni campani di quote societarie di Agrorinasce srl, società che si occupa del recupero e valorizzazione dei beni confiscati alla camorra.
Preoccupazioni maggiori derivano dall’attuazione del Pnrr.
La Corte dei Conti ha segnalato l’esigenza di un adeguato coordinamento con le politiche di coesione e di evitare un’eccessiva parcellizzazione delle gare per i servizi pubblici, come il trasporto pubblico.
“Molti enti campani potrebbero presentare criticità rilevanti anche solo per garantire servizi essenziali, con un possibile aumento dei costi di gestione a medio termine,” ha affermato Gagliardi.
“La responsabilità dei poteri pubblici non può essere limitata al pareggio di bilancio, ma si estende all’impiego ottimale delle risorse pubbliche e alla soluzione dei problemi fondamentali che incidono sulla collettività.”
Ritardi nella realizzazione delle opere pubbliche
Divario territoriale e deficit di coesione
Difficoltà di coordinamento tra gli strumenti di programmazione
Problemi di governance multilivello
Attualmente in Campania 48 enti sono in piano di riequilibrio e 60 in dissesto dichiarato, su un totale di 550 comuni.
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