Forte tensione questa mattina nel carcere di Avellino dove tre detenuti di origine maghrebina hanno dato vita ad una violenta protesta barricandosi in una sezione e bloccando l’ingresso con un frigorifero/congelatore.
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Secondo quanto denuncia Tiziana Guacci, segretaria regionale del Sappe – Sindacato autonomo di polizia penitenziaria – i tre detenuti, armati di spranghe di ferro, hanno distrutto le telecamere di videosorveglianza e i quadri elettrici del reparto, costringendo gli altri detenuti a rimanere nelle loro celle. Non contenti, hanno incendiato un materasso e impedito al personale di polizia penitenziaria di entrare per evacuare la sezione.
Sembra che sul posto fosse presente anche il magistrato di sorveglianza che ha tentato invano di persuadere i detenuti. Uno di loro, infine, si è procurato tagli con una lametta di uso consentito e ha ingerito delle pile.
Il Sappe denuncia le condizioni allarmanti della Casa circondariale di Avellino, aggravate dal sovraffollamento e dalla carenza di organico. Nell’ultimo periodo, infatti, sono stati trasferiti da altri istituti un notevole numero di detenuti, facendo lievitare la popolazione detenuta a circa 600 unità a fronte di una capienza regolamentare di 507.
La situazione è aggravata dalla presenza di una sezione ex art. 32 fatiscente che comporta gravi ripercussioni sulla sicurezza interna del reparto. A ciò si aggiunge la cronica carenza di organico: in particolare, il ruolo degli Ispettori, che dovrebbe prevedere 24 unità, conta attualmente solo 5 uomini e 4 donne.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, plaude al coraggio e alla professionalità degli agenti intervenuti, sottolineando la gravità della situazione. Il Sappe condanna fermamente i gesti di rivolta dei detenuti e le violenze che stanno creando malessere psicofisico e mentale al personale di polizia penitenziaria. Si richiede un intervento urgente delle autorità ministeriali per dotare la polizia penitenziaria di adeguati strumenti operativi per fronteggiare questa violenza inaccettabile.
Intervento immediato del Ministero della Giustizia per dotare la polizia penitenziaria di adeguati strumenti operativi.
Assunzioni di nuovo personale per far fronte al sovraffollamento e alla carenza di organico.
Miglioramento delle condizioni di sicurezza all’interno del carcere di Avellino.
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