"E' uno scandalo per la giustizia italiana che una sentenza del tribunale civile diventata definitiva nel 2018 non sia ancora stata eseguita, nonostante anche il Consiglio di Stato si sia pronunciato definitivamente sull'ottemperanza della stessa. Ora anche la Corte europea per i Diritti dell'Uomo mi ha dato ragione riconoscendomi un risarcimento per l'esecuzione mancata, e presto potrebbe disporre sanzioni per lo Stato Italiano, che tanto dice di spendersi per un giusto processo, basta pensare alla Cartabia. E pensare inoltre che la sentenza deve eseguirla un ente pubblico come il Consorzio Unico di Bacino delle province di Napoli e CASERTA, dove il rispetto della legge dovrebbe essere prioritario".
Vittorioso ancora una volta sul fronte del diritto, ad Antonio Limatola non restano però che "un pugno di mosche in mano".Potrebbe interessarti
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Quindi i giudici amministrativi, aditi da Limatola, sono intervenuti sulla questione dell'ottemperanza della sentenza civile, con il Tar che ha dato torto all'ex funzionario mentre il Consiglio di Stato, nel settembre scorso, gli ha riconosciuto definitivamente ragione ordinando ancora una volta al Cub di ottemperare alla sentenza civile e reintegrare Limatola.
Ma nulla. Qualche giorno fa è intervenuta la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (prima sezione) con una sentenza che ha riguardato, oltre al caso di Limatola, anche altri episodi di mancata o tardiva esecuzione di sentenza italiane definitive. "Eppure il mio diritto, come quello di altri italiani che hanno vinto cause giudiziarie, non è stato mai attuato, e ciò è anticostituzionale. Il Cub continua ad essere inadempiente; nel 2022 il deputato Rina De Lorenzo presentò un'interrogazione a risposta scritta alla Ministra Lamorgese proprio sulla mia vicenda, ma il Dicastero non ha mai risposto; unico effetto di quella interrogazione fu che dopo la presentazione è iniziata la concreta attività di liquidazione del Cub, ente che sarebbe dovuto essere liquidato già dal 2010, ed è invece ancora lì".






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