"Cosa c'entra Kean con l'Italia? Non è nato in Italia, non è cresciuto in Italia, non è bianco come gli italiani. Ma soprattutto è scarso...". Sgomento e indignazione sui social per i commenti di Antonio Corrado, giornalista pubblicista campano, indirizzati al calciatore della Juventus e della Nazionale Moise Kean, ieri impegnato a Wembley contro l'Inghilterra nella gara di qualificazione agli Europei 2024.
A prendere le distanze, in primis, l'Ordine dei giornalisti della Campania e l'Unione della stampa sportiva. L'Odg - si spiega in una nota - "censura e invia al Consiglio di disciplina il post pubblicato sui social dall'iscritto Antonio Corrado. Un testo offensivo nei confronti del calciatore Kean a cui va tutta la nostra solidarietà. Un testo contrario ad ogni regola deontologica".
A sua volta l'Ussi della Campania, di concerto con l'Ussi nazionale, "stigmatizza e condanna i contenuti" del post di Corrado, in cui "si fa riferimento tra l'altro al colore della pelle dell'attaccante della Nazionale Italiana, Moise Kean.Potrebbe interessarti
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L'Ussi ricorda l'articolo 8 del "Decalogo di autodisciplina dei giornalisti sportivi", in cui è scritto: "Il giornalista sportivo rispetta il diritto della persona alla non discriminazione per razza, nazionalità, religione, sesso, opinioni politiche, appartenenza a società sportive e a discipline sportive". L'Ussi campana rende noto di "aver segnalato il giornalista Antonio Corrado al Collegio dei Probiviri del Sugc per tutti i provvedimenti del caso".
Sul caso si è espresso anche Sandro Ruotolo, responsabile per informazione, cultura e memoria del Pd: "L'odio razziale in rete dilaga, per questo faccio un appello a tutti: denunciate perché c'è un reato specifico nel codice". Ruotolo si è presentato oggi alla Digos di Roma per sporgere denuncia per odio razziale. "Questo caso è ancora più grave - afferma - perché l'autore è un giornalista, non un leone da tastiera, e non può certo fare una cosa del genere".







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